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Leleganza del riccio

Ultimo Aggiornamento: 20/08/2008 23:13
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Post: 657
Sesso: Femminile
16/06/2008 18:59

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Sono trascorsi mesi da quando ho letto questo libro. Prima passando in libreria ogni volta lo corteggiavo, lo prendevo in mano, annusando le lettere, sfiorando la copertina con curiosità e indecisione. Una sera mi è arrivato in regalo, peccato che l'attesa della lettura sia stata così lunga rispetto alla lettura in sè, durata pochissimi giorni. Solo per questo il libro in questione ha acquistato di diritto una posizione discreta nei libri preferiti: far tornare la passione di leggere, con quel desiderio smisurato di " una pagina ancora poi chiudo" incuranti di lancette e di tutto il resto del mondo non è poca cosa. Mi è piaciuto molto perchè innanzitutto racconta di un incontro tra l'adolescente Penelope e la portinaia Reneè, un incontro che porterà alla graduale scoperta e consapevolezza delle rispettive che si nascondono dietro le parvenze e le etichette. Un incontro che porterà insieme ed entrambe alla riscoperta dell'amore per la vita. La narrazione è rapida, incalzante, saggiamente ironica, malgrado l'epilogo che nel contesto tuttosommato riesce a non appensantire tutto l'apparato d'insieme. L'incontro è il principale tema del romanzo che inizia come un doppio diario attraverso cui veniamo a conoscere come le protagoniste si offrono al mondo e come realmente sono: una sorta di involucro che la metafora del riccio rende benissimo. L'arrivo di un terzo personaggio, il giapponese Ozu, è l'elemento scatenante che fa iniziare la scoperta di sè e quindi dell'altro nelle due protagoniste. Il libro è ricco di cinema, le citazioni di film e registi sono dirette e molto diffuse. Di riflesso, anche la separazione col suo dolore è centrale nella narrazione, e nei momenti principali sempre smorzata dall'estetica di un'arte sia il cinema, come nel caso di Lucien, o la musica, come alla fine del libro. Così come la Parigi di sottofondo entra ferocemente nella storia, con le sue banlieu e dilaniate e gli intellettuali medio borghesi in crisi, ma anche la Parigi dei palazzi e delle loro storie contenute in ogni appartamento, un po' come " La vita, istruzioni per l'uso " di Perec. Così che la portinaia, fine intellettuale e capace di grande amore, e l'adolescente che dietro le minacce lesioniste nasconde spirito filosofico per lasciarci pensieri, come piccoli tesori che tutti sappiamo ma che a volte ci dimentichiamo..." in fondo la vita è così, molta disperazione ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso...come se le note musicali creassero una specie di parentesi temporale, una sospensione, un altrove in questo luogo, un sempre nel mai..."



Note al margine: " Perchè d'ora in poi, per te, andrò alla ricerca dei sempre nel mai. La bellezza, qui, in questo mondo"

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La vera autenticità non sta nell'essere come si è ma riuscire ad assomigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi. (P.Almodovar)
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