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La solitudine dei numeri primi

Ultimo Aggiornamento: 20/08/2008 11:39
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Post: 657
Sesso: Femminile
22/06/2008 09:53

P.Giordano, 2008
Il romanzo del giovane Paolo Giordano è avvincente e sicuramente per stile capace di emergere dalla numerosa folla degli esordienti.
Il racconto si dilegua in 24 anni narrati dai due protagonisti, Mattia e Alice, dalla loro infanzia segnata ciascuna da un evento che indirizzerà tutto il resto delle loro esistenze alla conquista della maturità. Il tempo dell'adolescenza è quello che occupa la maggior parte delle pagine e la narrazione procedere col doppio binario fino al momento dell'incontro dei due protagnisti.
Lo stile di Giordano è asciutto, con la parola taglia e scolpisce la complessità della realtà che è fatta di eventi e di logiche ma anche di emozioni. Il metodo di indagine per raccontare vuole trascendere dalla realtà spesso dolorosa o comunque incomprensibile attraverso un'aritmetica delle relazioni e delle emozioni, un invoucro razionale di indagine quasi a creare una barriera per preservarsi dalle ferite, ma con quelle ferite che i protagonisti si portano addosso dovranno fare i conti per buona parte del racconto e solo accettandole come parte di sè riusciranno a procedere.
Nella storia dei due personaggi altre situazioni problematiche dell'adolescenza vengono sfiorate come l'omosessualità e l'anoressia, ma sono solo contorni entro cui Giordano prosegue la sua incessante investigazione ma anche la possibilità di riscatto, come la passione fotografica con cui Alice inizia a guardare diversamente il mondo.
E' un romanzo in cui l'assenza, il dubbio il ripensamento del proprio passato sono fortemente presenti: “Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante” è un po' lo spazio su cui i binari dei racconti doppi si sviscerano, anche se in modo diverso, impulsivo quello di Alice, strnuamente razionale quello di Mattia, comunicativo e espansivo quello della ragazza e discreto quello di lui, ma entrambi affetti da una solitudine divorante.
L'idea più profonda del romanzo è questo concetto di numeri primi gemelli: " Mattia pensava che lui e Alice erano così, due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero. A lei non l'aveva mai detto". Una toccante storia, perchè alla fine Giordano malgrado la sua razionalità e i suoi numeri per le passioni, sa arrivare al cuore, e sconvolgerlo. Una storia che ben si inserisce in quell'universo di disincontri che tanto amo, dandogli un ulteriore senso.

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La vera autenticità non sta nell'essere come si è ma riuscire ad assomigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi. (P.Almodovar)
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