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Sotto il sole di Sicilia.

Ultimo Aggiornamento: 16/11/2008 12:52
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Sesso: Femminile
16/11/2008 12:52

Riporto di seguito il documento ufficiale della regione Sicilia nei confronti dei provvedimenti governativi in materia d'istruzione. Oltre alle argomentazioni già note, trovo l'intervento fondamentale per sottolineare il carattere devastante di tali provvedimenti, soprattutto in territori laddove la scuola rappresenta ancora oggi non solo l'unico riscatto possibile per le nuove generazioni, ma soprattutto un luogo di civile legalità laddove poteri più forti e trasversali allo Stato si sostiuscono a ques'ultimo in modo innegabile. Ancora una volta questa regione che amo moltissimo, piena di contrasti, ma da una civiltà strepitosa sia nell'antichità che nei giorni nostri, è un esempio di difesa dignitosa dei diritti elementari di quella che dovrebbe essere prima ancora che cultura, la cosidetta "democrazia".
Dalla regione Sicilia,

MOZIONE BIPARTISAN APPROVATA
NELLA SEDUTA N. 30 DELL'8 OTTOBRE 2008

L'ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA

PREMESSO che:

la legge 6 agosto 2008, n. 133, art. 64, prevede
un taglio di 7 miliardi e 832 milioni sui capitoli
del Ministero dell'istruzione, dell'università e
della ricerca;

in particolare, si prevede un taglio di circa 87
mila posti di personale docente e di 42 mila
personale non docente;

nella medesima legge è previsto, altresì,
l'accorpamento delle istituzioni scolastiche con un
numero di alunni inferiore a 500 unità;

complessivamente i dati relativi ai tagli per il
triennio 2009/2011 avrebbero effetti devastanti
sull'intero sistema scolastico siciliano: 15 mila
posti di lavoro nei prossimi tre anni;

l'ipotesi di chiudere i plessi con meno di 50
studenti porterebbe a privare gli alunni dei piccoli
centri del diritto allo studio, nonché ad un
inaccettabile e ulteriore abbandono dei nostri
comuni montani;

le istituzioni scolastiche sottodimensionate di
cui si prevede la soppressione sono 506;

CONSIDERATO che:

la scuola, nella nostra Regione rispetto alle
altre regioni più ricche, è spesso, l'unico punto di
riferimento per le famiglie e le giovani
generazioni, al cospetto del vuoto di interventi
sociali che li circonda;

la scuola è, sicuramente, un fattore di crescita
civile e sociale nonché uno straordinario luogo di
accoglienza e di integrazione culturale e sociale,
che non può essere subordinata ad esigenze di cassa;

CONSIDERATO, inoltre, che:

con la prevista riduzione degli organici di
sostegno viene messo, altresì, in discussione il
diritto all'integrazione scolastica, sancito da
numerose leggi dello Stato sulla materia, prima
delle quali la legge n. 104 del 1992;

il Governo nazionale non può, per un mero calcolo
ragionieristico, contraddire ed ignorare la
legislazione vigente, che fa, invece, del diritto al
sostegno, all'integrazione e alla solidarietà i suoi
punti di riferimento, certi ed irrinunciabili;

il decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137,
prevede, tra l'altro, il maestro unico nella scuola
elementare, con la riduzione dell'orario scolastico
a 24 ore settimanali: quattro ore con uscita dei
bambini dalla scuola alle ore 12.30;

RITENUTO che:

la gravità e la sproporzionata dimensione dei
tagli operati all'organico del personale della
scuola siciliana (1.744 docenti e 162 di personale
amministrativo tecnico e amministrativo) compromette
seriamente e irreparabilmente la qualità del
servizio pubblico scolastico e dell'offerta
formativa e pregiudica gli obiettivi sui livelli di
apprendimento nonchè la reale fruizione dei servizi
minimi, in assenza di una legge organica sul diritto
allo studio in Sicilia;

la politica del Governo nazionale sull'istruzione
nel Meridione, e in particolare in Sicilia, fondata
sul preminente obiettivo di conseguire risparmi ed
economie di bilancio, è una scelta irresponsabile,
in controtendenza con le scelte e le indicazioni
della Comunità europea che impedirà definitivamente
di conseguire gli obiettivi di Lisbona entro il
2010;

detta politica scolastica è, inoltre,
profondamente sbagliata per l'entità dei tagli, che
superano in Sicilia i parametri dovuti al calo
demografico (il 50% dei risparmi conseguiti su scala
nazionale si concentrano in Sicilia e in Campania);

i tagli stabiliti dal Ministero hanno, altresì,
drammaticamente penalizzato l'organico di sostegno,
pur in presenza di richieste, certificate dagli
uffici scolastici provinciali, che sono in aumento
di oltre mille posti rispetto all'anno precedente;

in questo modo si penalizzano gli alunni con
disabilità, cui sono decurtate sensibilmente le ore
di sostegno scolastico, con grave pregiudizio per
l'efficacia dell'intervento, della qualità del
servizio scolastico e con evidente lesione dei
diritti degli alunni con disabilità;

RITENUTO, inoltre, che:

risparmiare sull'istruzione in modo così pesante,
significa disinvestire sul futuro delle giovani
generazioni siciliane;

il ritorno al maestro unico, inserito con il
decreto-legge citato, non tiene alcun conto
dell'ampiezza dei contenuti che una scuola adeguata
ai tempi odierni deve poter trasmettere al fine di
assicurare idoneo approfondimento che non può
certamente essere affidato ad un solo insegnante, se
non operando tagli sui contenuti o riducendo alla
superficialità l'insegnamento;

una scuola elementare al passo coi tempi deve
insegnare non soltanto italiano, storia, geografia e
matematica, ma anche inglese, musica, tecnologia,
arte e immagine, scienze, educazione fisica;
realizzare laboratori di teatro, di cinema,
eccetera, che non si può pensare vengano svolti da
un solo insegnante, se non con superficiale
approssimazione;

è impensabile immaginare di ripristinare una
scuola in bianco e nero con figure docenti
impoverite e generiche nelle loro competenze,
chiamate ad inseguire troppe forme del sapere;

il modello proposto dal Ministro Gelmini è un
atto di rinuncia alla modernità e ripiega su una
visione superata dell'istruzione;

è impensabile, inoltre, che si possa modificare,
in maniera improvvisata e per sole ragioni
finanziarie, un sistema che risponde con attenzione
ed equilibrio alle diverse esigenze della società
contemporanea, con pluralità di stimoli culturali;

RITENUTO, infine, che:

la scuola primaria del Ministro Gelmini è stata
disarticolata attraverso una gamma di opzioni orarie
che, a partire dalla priorità assegnata alle 24 ore,
rende del tutto virtuali le altre possibili scelte,
perché subordinate alla disponibilità di un
personale comunque drasticamente ridotto dal taglio
dell'organico operato;

detta scuola è più povera di risorse e non può
svolgere certo il ruolo fondamentale che deve avere
di 'ascensore sociale',

IMPEGNA IL GOVERNO DELLA REGIONE

ad attivarsi con urgenza sulla 'questione scuola'
regionale, con azioni di contrasto alla manovra
statale, rappresentando al Governo nazionale la
necessità di assicurare anche in Sicilia una scuola
adeguata e funzionale, tenuto conto del contesto
scolastico siciliano, ove essa costituisce, più che
altrove, l'unica possibilità di acquisizione delle
'prime regole del vivere insieme', oltre che un
fattore irrinunciabile di crescita e di riscatto per
le nuove generazioni;

a difendere le prerogative costituzionali e
statutarie attribuite alla Regione siciliana in
materia di scuola e diritto alla studio, affinché la
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e
le regioni si esprima negativamente sulle manovre
del Governo nazionale e non vengano intaccate le
competenze delle regioni e della nostra in
particolare;

a porre in essere tutte le necessarie iniziative
per impedire la distruzione di un sistema scolastico
che, in condizioni talvolta difficilissime, ha
consentito il progresso sociale e culturale della
nostra Regione;

ad intervenire, altresì, presso la deputazione
nazionale siciliana affinché si impegni a difendere
la scuola siciliana, consegnata a logiche di mercato
che cancellano, di fatto, il diritto alla scuola e
allo studio per tutti, scaricando sugli enti locali
l'onere maggiore di fornire risposte alle domande di
istruzione che provengono dal territorio,

IMPEGNA ALTRESI' IL GOVERNO DELLA REGIONE

a proporre ricorso alla Corte Costituzionale
contro il decreto Gelmini per la violazione delle
competenze statutarie della Sicilia.

_________________________________
La vera autenticità non sta nell'essere come si è ma riuscire ad assomigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi. (P.Almodovar)
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