Intrigo a parigi

Una piccola commedia dallo humor garbato e sottile, da gustare come il the di una volta, con il camino acceso e i cani accucciati ai piedi, intorno a un tavolino rotondo, tovaglia a fiori e tazzine di porcellana bavarese, ed è così che me lo sono visto.
La trama non è originalissima, il tema dell’uomo ricco che nasconde la propria identità e si addentra nel mondo reale, sperimentando cosa succede dall’altra parte non è nuovo nel cinema, ma è sempre affascinante per lo spettatore, perché consente una identificazione con un personaggio doppio, così come succede con i film di spionaggio, o con certi film di totò, nei quali invece spesso è il povero che si ritrova a vestire sotto mentite spoglie i panni del ricco…
Vivere in tre dimensioni parallele con il cinema è possibile, e non occorre lynch per riuscirci..
La duplice vendetta verso i suoceri, con mazzata finale, è solo la ciliegina sulla torta di questo grazioso film (non per tutti)