Una domenica in compagnia di wong kar wai

Quando un uomo chiama una donna (di cui è innamorato) al telefono al lavoro è perché “avevo voglia di sentire la tua voce”

Quando una donna disturba un uomo al telefono al lavoro è per dirgli che è incinta e non può seguirlo..

“se vuoi un futuro devi andare a cercarlo” (2046)
Ma un futuro di alberghetti di quart’ordine, bische, fumo, alcol, non è un futuro per un bambino..
C’è uno scarto temporale, lo spazio di una telefonata muta e le lancette del tempo non torneranno più a coincidere…

“L’amore arriva senza preavviso” come sperimentano i due malcapitati che si sottopongono al gioco crudele di recitare la parte dei rispettivi coniugi per capire come sono andate le cose…quando lo capiscono è già successo l’irreparabile, quando lo capiscono è troppo tardi…

“È troppo grande la città per due che come noi non sperano però si stan cercando…. cercando”

in the mood for love è un miracolo, perché riconduce il cinema alla sua essenza, volti, sguardi, passaggi, una storia, una non storia, miseria e nobiltà dell’amore… l’amore al suo sbocciare, quando ancora non è concretezza, quando ogni pensiero è rivolto verso l’altro, che ancora non è l’oggetto del nostro desiderio, ma il soggetto di tutte le nostre ossessioni, quando ogni distanza fisica è dolore fisico e si vorrebbe annullare lo spazio, quando ci accontentiamo di guardare, e forse anche di sbirciare, quando spiare tra le sue cose non ha il sapore del sospetto ma appaga solo il nostro bisogno di introiettare dati, futili informazioni, numeri, qualunque cosa abbia a che fare con lui, con lei…
sono al buio, e penso a te
chiudo gli occhi, e penso a te
io non dormo e...penso a te
non so con chi adesso sei,
non so che cosa fai
ma so di certo a cosa
stai pensando

il terrore di non essere corrisposti tracima piano piano nella reciprocità del ridicolo bisogno di stare vicini.
In questo stadio non vogliamo mai “essere come loro”, loro che si sono liberati di tutti i patemi con una bella scopata… in questo stadio terminale l’attrazione fisica è quasi non dico inesistente ma sicuramente assume la forma di una malattia che ci consuma, senza aver consumato….

Mi ricordo con un sorriso delle discussioni fatte a suo tempo, avevano consumato o no quei due? I fautori dell’irraggiungibilità del desiderio contro i possibilisti … ma quello che importa è che ci sia una sera in cui non si vuole tornare a casa… c’è una sera in cui si perdono le chiavi di casa… c’è una sera in cui vorremmo essere inghiottiti dalla notte, soffocare dentro un bacio… c’è una notte in cui si cede all’amore e la vita ha il prezzo di una lacrima…

“la verità è che non si può tornare indietro” (2046)
Si, sappiamo la verità, ma il segreto…?
L’estate più felice della nostra vita è anche la più breve e la notte del 24 di dicembre cerchiamo calore in un corpo qualsiasi, in attesa che si compia il miracolo crudele, che lei ritorni, che l’oceano ci restituisca le sue sembianze e quel segreto inconfessabile che un tempo ci ha unito…

ormai si è fatto tardi, non sapremo mai se hanno consumato, ci siamo consumati noi per esserci tanto interrogati a riguardo ed i ricordi sono bagnati di lacrime;

verdoux47, 09/02/2010 9.54:

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ormai si è fatto tardi, non sapremo mai se hanno consumato, ci siamo consumati noi per esserci tanto interrogati a riguardo ed i ricordi sono bagnati di lacrime;

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disfattista!

ma no...! in Wong quello che deve succedere o è già accaduto nella analessi, o accadrà nella prolessi; quello che Wong ci riserva di vedere è un eterno presente che si consuma nella irraggiungibilità del desiderio e si consola con un bicchiere di vino

verdoux47, 09/02/2010 9.54:

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ormai si è fatto tardi, non sapremo mai se hanno consumato, ci siamo consumati noi per esserci tanto interrogati a riguardo ed i ricordi sono bagnati di lacrime;

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a me piace pensare che non hanno mai consumato, anche se dal finale alternativo (che si trova sia sul dvd che su youtube) e da qualche frase si può capire il contrario ma io non ci credo, io credo solo a Li-Zhen quando dice, all'uscita della stanza 2046, "non dobbiamo essere come loro"

Hermann Simon, 14/02/2010 23.03:

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a me piace pensare che non hanno mai consumato, anche se dal finale alternativo (che si trova sia sul dvd che su youtube) e da qualche frase si può capire il contrario ma io non ci credo, io credo solo a Li-Zhen quando dice, all'uscita della stanza 2046, "non dobbiamo essere come loro"

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io non ho visto il finale alternativo, ma ormai è chiaro che i due hanno dovuto cedere al desiderio, loro malgrado, e il figlio è di chow. lei non ha il coraggio di dirglielo quando lui parte, non vuole fermarlo, ha capito che lui è un uomo che non si può fermare (non ti dimenticare che il personaggio di chow inizia in "non années sauvages, la scena di lui che si pettina alla fine del film è ripresa identicamente in 2046)
li zhen è una delle forme dell'esperienza della donna che chow sperimenta nella sua vita, forse l'unica che lui ha amato, ma non possono restare insieme perché il destino di lui deve compiersi...

ma è tristissimo così!

cmq sia ci fa sempre parlare molto ;)))

sinceramente spero che dalla on the road dei mirtilli torni alle ambientazioni orientali...^_^

Hermann Simon, 20/02/2010 11.46:

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ma è tristissimo così!

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"il vero amore lo puoi mancare se lo incontri troppo presto o troppo tardi" (2046)

più triste di così!!

chissà perchè sto pensando a questi film, sarà la fine dell'età della fioritura?

Ogni volta che piove il mio pensiero va a lei

Un tempo mi amava tantissimo

Ogni volta che la lasciavo per un'avventura pioveva

Lei mi disse che succedeva perchè era triste

Più tardi sposò mio fratello maggiore

erikaluna, 21/02/2010 0.24:

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cmq sia ci fa sempre parlare molto ;)))

sinceramente spero che dalla on the road dei mirtilli torni alle ambientazioni orientali...^_^

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la mia firma è presa dai mirtilli...