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Democrazie senza democrazia

Ultimo Aggiornamento: 05/03/2010 11:23
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Post: 1.032
Sesso: Maschile
05/03/2010 11:23

di Massimo L. Salvatori

“Nulla può danneggiare la democrazia e contribuire al suo esaurimento quanto accettarla come discorso retorico, non guardare alla sostanza che sta dietro la forma, compiacersi del dato che mai come ora vi sono al mondo tanti Stati che portano e si danno il nome di democratici, ma in cui troppi poteri di primaria importanza per la vita dei cittadini sono stati sottratti alle istituzioni figlie del voto popolare, troppi poteri formalmente attribuiti a siffatte istituzioni sono sostanzialmente depotenziati e al limite annullati da altri poteri.
Se dunque i regimi che continuiamo a chiamare democratici in effetti non lo sono, quale definizione conviene loro più propriamente”

Un libro saggio un po’ serioso ed impegnativo nella lettura, ma utile, almeno per me, per fissare alcuni concetti fondamentali un po’ dimenticati o forse mai bene assimilati.

La conclusione del libro è che quelle che noi chiamiamo democrazie sono in realtà “governi popolari a legittimazione passiva”, che sono senza dubbio migliori delle dittature, ma che non ci possono e devono accontentare.

Il mio personale commento è che la democrazia è una cosa che talvolta i poveri riescono a strappare e che i ricchi sono in parte sono disposti a concedere, purché non sia messa in discussione la proprietà privata, salvo poi riappropriarsene per altra via quando se ne presenta l’occasione ed un quadro generale mutato consente di recedere dalle concessioni fatte, svuotandone i contenuti.
Per tale motivi i poveri dovrebbero intendere la democrazia come una rivoluzione permanente, ma purtroppo la sinistra periodicamente si stufa, si accontenta e si distrae, esaurendo la sua spinta propulsiva, mentre la destra, che non ha grandi motivazioni ideali, ma interessi precisi e concreti, non si stanca mai.

La globalizzazione e la relativa perdita di sovranità del popolo, trasferita nei consigli di amministrazione delle multinazionali e la manipolazione mediatica delle masse, su questo tema i film di Lang sono ancora dei capisaldi, fanno il resto; per cui quando uno come Obama, che oggettivamente rappresenta interessi popolari, riesce ad essere eletto, si scontra con detti poteri illegittimi che detenendo il quarto potere ne determineranno la caduta, che sarà sancita proprio dal voto di quei poveri che Obama voleva gratificare con la sanità gratuita.

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