2046

Io e il cinema

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    loulou_jq
    Post: 1.083
    Sesso: Femminile
    00 07/04/2008 12:14
    Per me il cinema è sempre stato un incontro: c’è un prima, poi il film, poi il dopo cinema… il dopo film in alcuni periodi è stato un rito, i più belli: quelli con V. quando, una volta deciso di auto liberarci dalla schiavitù della discussione che immancabilmente seguiva il cineforum di turno, ci catapultavamo nella nostra trattoria a bere e a commentare a ruota libera… i più avventurosi: quelli al bateau ivre dove, al piano superiore, aiutavamo la digestione degli espressionisti tedeschi con un alexandre o un four roses, a fianco di avventori dall’aria strana, implicati, come scoprimmo in seguito in un giro di spaccio di coca…

    Del prima mi piace il susseguirsi di fatti anomali, di quelle piccole e strane coincidenze che portano al film…

    Dall’inizio della scorsa settimana meditavo di andare a vedere my blueberry nights, ma nessuna sera si era rivelata buona…
    sabato il vicino decide di accompagnarmi in giro, dopo due mesi di clausura festeggiamo la relativa libertà di movimento concessa dalle stampelle, che però non gli consentono di scendere i gradini del negozio sportivo nel quale mi hanno detto ci sono scarpe in sconto…
    il commesso mi acchiappa subito appena fatto l’ultimo gradino e mi fa un’accurata anamnesi e poi mi presenta un paio di scarpe al modico prezzo di 130 euro (alla faccia!), solo 91 con lo sconto...
    mi fa sedere, mi si accovaccia davanti e mi fa “metti il piede qui sulle mie gambe”… io recalcitro e comincio ad allacciarmi da sola, mi prende il piede con aria autoritaria e se lo mette sulle gambe e tira con forza i lacci, incurante delle mie proteste: “non vedo perché devi stare in una posizione scomoda per allacciarmi le scarpe quando posso farlo benissimo da sola!”, lo guardo: sono pronta a spiegargli tutte le problematiche muscoloscheletriche connesse alle posture incongrue, avrà si è no 25 anni e mi prende anche in giro: “un uomo in ginocchio da te, ti è mai successo?” “no, è un’esperienza che mi manca…”, gli concedo la battuta di risposta, se l’è meritata…
    possibile che ci siamo solo noi due in questo negozio?? mi guardo intorno per vedere se ci sono altre persone con le gambe sopra le ginocchia dei commessi, ma dietro e davanti gli scaffali intravedo solo famigliole che cercano scarpe per il bambino o ragazzi che cercano l’occasione... nessuno reclama l’addetto alle scarpe, che va avanti imperterrito: “voi donne avete paura del mezzo numero in più, ma è una paura psicologica” (anche psicologo, oltre che ortopedico) e io che fornisco pure giustificazioni! Ce l’ho con me stessa: questo mio atteggiamento di inferiorità lo ammetto solo con i meccanici, solo loro possono mettermi in difficoltà e passarla liscia... nel tentativo di mantenere il sangue freddo mi libero del giacchino di piumino, ma mentre lo butto sopra la borsa il mostro infierisce: “metto la musica per lo spogliarello?”, stavolta lo guardo incredula e lui capisce che ha passato il segno “scusa, ma è sabato sera, è da stamattina che lavoro...”

    In situazioni più favorevoli mi sarei provata almeno 15 tipi di scarpe, prima di comprare, ma al secondo che l’impertinente commesso mi presenta mi arrendo e salgo a pagare (forse sono le nuove tecniche di vendita che insegnano all’università)

    recupero il diversamente abile e mentre siamo in superstrada gli racconto l’episodio, sai che mi sembrava di essere in un film di wong kar wai… cazzo! Il film, dovevamo andare a vederlo, ce la facciamo?!
    Ho 20 minuti e devo finire l’ultimo tratto di superstrada e attraversare la città e parcheggiare, e sono le 18.10… non so se mi sono giocata la patente, cmq ce l’ho fatta…

    (il commento del film sul thread apposito)

    Tornando a casa mentre commentiamo a caldo
    - ma hai visto come giocava con lo spettatore?
    - in che senso scusa?
    - Hai notato, una volta aveva il tampone sulla narice dx, una volta sulla sx, il bendaggio del poliziotto era una volta a dx, una volta a sx… era per ricordarci che siamo al cinema, che il regista può divertirsi insieme allo spettatore…lo stemma che cambiava forse aveva un significato invece…
    - Accidenti che occhio, esclamo ammirata…
    e penso che forse la passione si è affievolita, ma resta sempre il miglior vicino di poltrona al cinema… e mi tengo ancora una volta per me la domanda che non ho mai avuto il coraggio di fare, se questa capacità di analisi che ha acquisito con il tempo sia dovuta a tutti i film terribili che gli ho propinato oppure a quello sparuto esame di storia del cinema che ha dato all’università…

    perché i legami importanti per me si creano quasi sempre attraverso un film, quel film in particolare che so che ci unisce, non posso descrivere il soprassalto che provo quando dico a qualcuno “dovresti vedere quel film” e mi risponde “l’ho visto”, con quel tono che mi fa capire che abbiamo condiviso qualcosa di profondo, e che va oltre il film… e penso alle persone e ai film che mi uniscono a loro: l’amico americano, identificazione di una donna, corpo a cuore, betty blu, the dreamers, dersu uzala, chi si ferma è perduro, prendimi l’anima, il buio nella mente (anche se questo l’ho visto dopo e perché tu me l’hai consigliato)
    e so che l’attesa del miracolo crudele vale sempre la pena...
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    Hermann Simon
    Post: 574
    Sesso: Maschile
    00 07/04/2008 15:24
    [SM=g7069]
    ____________________________________________________________________

    A volte ci può essere poca distanza fisica tra due persone, ma la distanza emotiva può essere enorme.
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    verdoux47
    Post: 1.032
    Sesso: Maschile
    00 07/04/2008 15:51
    questi sarebbero i preliminari? qualcuno dice che sono la parte migliore, ma sei sicura di non aver visto un film di Bunuel [SM=g7074] ?
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    loulou_jq
    Post: 1.083
    Sesso: Femminile
    00 07/04/2008 16:08
    verdoux47, 07/04/2008 15.51:

    questi sarebbero i preliminari? qualcuno dice che sono la parte migliore, ma sei sicura di non aver visto un film di Bunuel [SM=g7074] ?



    ma insomma, cos'è tutta questa attesa? mi fate venire l'ansia da prestazione..


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    Pim.
    Post: 249
    Sesso: Maschile
    00 09/04/2008 09:43
    Re:
    loulou_jq, 07/04/2008 12.14:

    Per me il cinema è sempre stato un incontro: c’è un prima, poi il film, poi il dopo cinema… il dopo film in alcuni periodi è stato un rito, i più belli: quelli con V. quando, una volta deciso di auto liberarci dalla schiavitù della discussione che immancabilmente seguiva il cineforum di turno, ci catapultavamo nella nostra trattoria a bere e a commentare a ruota libera…

    e penso che forse la passione si è affievolita, ma resta sempre il miglior vicino di poltrona al cinema… e mi tengo ancora una volta per me la domanda che non ho mai avuto il coraggio di fare, se questa capacità di analisi che ha acquisito con il tempo sia dovuta a tutti i film terribili che gli ho propinato oppure a quello sparuto esame di storia del cinema che ha dato all’università…
    perché i legami importanti per me si creano quasi sempre attraverso un film, quel film in particolare che so che ci unisce, non posso descrivere il soprassalto che provo quando dico a qualcuno “dovresti vedere quel film” e mi risponde “l’ho visto”, con quel tono che mi fa capire che abbiamo condiviso qualcosa di profondo, e che va oltre il film… e penso alle persone e ai film che mi uniscono a loro: l’amico americano, identificazione di una donna, corpo a cuore, betty blu, the dreamers, dersu uzala, chi si ferma è perduro, prendimi l’anima, il buio nella mente (anche se questo l’ho visto dopo e perché tu me l’hai consigliato)
    e so che l’attesa del miracolo crudele vale sempre la pena...


    I film costituiscono un’esperienza totale, quasi mistica: ci si lascia invadere dai simulacri di un altro mondo. Lo schermo è un luogo magico dove si possono ricostruire in una storia comprensibile i frammenti sparsi della propria esistenza turbinosa. Ognuno di noi proietta su di esso i desideri inconfessati, i sogni irrealizzati, le fantasie più assurde ed ottiene una spiegazione accettabile, anche se apparente. L’esperienza può essere vissuta in modo solitario ma, come dice Gianni Canova, il cinema è un territorio inevitabilmente relazionale. La condivisione delle emozioni aggiunge fascino, suggestione, mistero a questo rito in cui spazio e tempo si annullano, l’impossibile diventa possibile, l’immaginazione verità.
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    loulou_jq
    Post: 1.083
    Sesso: Femminile
    00 09/04/2008 10:41
    Pim., 09/04/2008 9.43:


    I film costituiscono un’esperienza totale, quasi mistica: ci si lascia invadere dai simulacri di un altro mondo. Lo schermo è un luogo magico dove si possono ricostruire in una storia comprensibile i frammenti sparsi della propria esistenza turbinosa. Ognuno di noi proietta su di esso i desideri inconfessati, i sogni irrealizzati, le fantasie più assurde ed ottiene una spiegazione accettabile, anche se apparente. L’esperienza può essere vissuta in modo solitario ma, come dice Gianni Canova, il cinema è un territorio inevitabilmente relazionale. La condivisione delle emozioni aggiunge fascino, suggestione, mistero a questo rito in cui spazio e tempo si annullano, l’impossibile diventa possibile, l’immaginazione verità.



    ti nomino mio traduttore ufficiale! [SM=g7059]

    da qualche parte in qualche forum parlammo della dimensione socializzante del cinema... per me tutto ciò che accade prima e dopo è una componente indispensabile dell'andare al cinema, non voglio dire quasi quanto il film, ma è vero che certi film li ho recuperati e apprezzati grazie alla compagnia.... in ogni caso, quello che scrivi mette l'accento sulla condivisione in profondità, ciò di cui per pudore non si parla...