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Punto. E a capo.

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    erikaluna
    Post: 657
    Sesso: Femminile
    00 01/07/2008 07:59
    Punto. E a capo.

    Lentamente, quasi in punta di piedi, desiderare di essere silhouette più che persona, quell’attimo fra esserci e non esserci che fa vivere ogni briciola di emozione, ma che in qualche modo permette la via d’uscita. Senza far rumore, oppure facendo troppo rumore anche se non era proprio per nulla.
    La verità vi farà liberi, anche se è dolorosa, anche se non si possono infiocchettare tre anni di malumori, slealtà e piccole crudeltà con baci e abbracci. Quando meno te lo aspetti tutto viene fuori dieci minuti prima della campanella: un’eruzione, quasi un vomito, una lama che fa male, la fotografia nero su bianco di come la mia persona stanca e in qualche modo maltrattata necessitasse di altri spazi, non più grandi ma diversi. Ma se fa veramente male sentirsi stritolare dalle parole taglienti e un po’ cattive, c’è un brivido di orgoglio e di autostima per quelle parole che mi sono venute a me. A me, che sono tosta, lunatica e istintiva, anche facilmente infiammabile ma che in definitiva resto senza parole quando mi si salta addosso. Questa volta no, questa volta le parole sono fluite sincere, senza arrabbiature, dure come duri sono stati i contesti, cristalline, vere: nessuna lacrima, nessun tono troppo alto, mi sono stupita, e mi sono piaciuta. Che dopo 900 giorni di veleni, non si può finire con lo zucchero filato. Mi consola il fatto di aver provato a migliorare le cose, per tutti questi giorni, mi consola il fatto che cadute le maschere e constatato la compagnia di viaggio, ho preferito scendere e intraprenderne un altro, mi consola il fatto di non essere caduta in certi giochi ma soprattutto di non aver tradito me.
    Però, in questo palcoscenico di scampoli della mia esistenza, non c’è solo rabbia e dolore, che sono in qualche modo “crescita”, c’è anche tenerezza. Ho così salutato persone che anche se non hanno lavorato direttamente con me sono state per me importanti, degli “incontri” che mi hanno fatto maturare e allargare il mio sguardo sulla vita. Ci sono tre momenti che mi porto addosso…
    La maestra anziana che mi augura di non tornare indietro perché vuol dire che starò bene dove andrò.
    La mamma di una bambina che mi ringrazia, mi abbracci, mi fa i complimenti per come sono senza recriminare la mia scelta e mi dice “ Erika, fai a modino”….Ecco, io “fai a modino” l’ho iniziato a sentire e poi dopo ad usare quando sono venuta in questa città. Un modo di dire tipico, che mi faceva sorridere, ma che è pieno di lealtà e di buon augurio, “ fa a modino”…come dire si te stessa ovunque andrai e di te abbi cura.
    E il terzo momento. Alla fine dell’anno ai bimbi che finiscono l’esperienza scolastica diamo un diploma, l’ultimo giorno è venuto un mio alunno con u diploma disegnato e scritto da lui con tanto di fiocco rosso, e mi ha detto “ Tieni perché sei una brava maestra e puoi andare alle scuole dei grandi”.
    Mi sono emozionata, mi sono commossa. Non sono indifferente. Vivo la gioia come il dolore dalla pelle ai miei neuroni, tuttavia in questo movimento contrastato addosso sto bene, mi sento bene. So di aver dato il meglio di me sempre, anche se a volte ho dovuto sperimentarlo sbucciandomi, so che tutto ciò che ho fatto l’ho fatto con tutta me stessa, e so che nessun malumore può togliere qualcosa a ciò che si dà, a c ciò che si riceve, so che anche se una parte di me è delusa dagli altri, io non perdo la fiducia negli altri, che ci saranno altri forse ancora peggiori ma anche migliori, so che sono stata fino a incidermi i giorni sul cuore, senza pellicola di salvataggio, credendo nel mio lavoro, e in qualche modo in me, col mio sorriso e la mia solarità. Ossia le parole che tanti mi hanno addossato salutandomi e con le quali mi avvio in una nuova avventura.

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    La vera autenticità non sta nell'essere come si è ma riuscire ad assomigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi. (P.Almodovar)
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    loulou_jq
    Post: 1.083
    Sesso: Femminile
    00 01/07/2008 14:28
    è un post impegnativo...
    cara eri, ti posso solo dire che il cambiamento certe volte è... quasi necessario...mai indolore, purtroppo... e il futuro non lo conosciamo, ma in qualche modo è scritto nel nostro passato e sono sicura che ora avrai molte capacità in più di decifrare i segni che ti verranno dall'ambiente...