00 24/08/2009 23:05

A volte basta un'occhiata per comprendere di essere vicini, senza spiegazioni, senza giustificazioni.
A volte basta leggere un paio di occhi neri, intorno ai 10 anni e capirne la storia. Allora i dettagli non sono importanti: passano le emozioni, le intuizioni. Poi arriveranno cronache e motivazioni, ma sarà solo la cornice di un quadrò già visto.
Così negli occhi ho incontrato la prima volta Ramòm. La sua pelle coloro miele, gli occhi scuri e arrabbiati di un odio di chi non comprende. Oltre la rabbia, c'erano i segni. Quelli sulla pelle, lasciati da una mamma troppo preoccupata di sé tanto da percuoterti fino a farti svenire, quelli dell'anima in una casa protetta, con regole, con sconosciuti, lontano da mamma , papà dai fratellini.
E fin da subito senza sapere niente, ti ho preso con un bene speciale. Tutti i bambini sono uguali, ma ci sono alcuni che ti prendono l'anima e se immagini un figlio lo vedi proprio come lui. Non mi sono mai piaciute le cose e le persone facili, e tu eri davvero uno difficile.
La mia più grande conquista era sorriderti. E ogni mattina entrando ideavo qualcosa di nuovo perchè ti piacesse. Ogni istante mi inventavo e mi mettevo in gioco perchè ritrovassi fiducia negli altri e nella vita. E anche in te, nel bambino che avevi nascosto perchè dovevi fare l'uomo di casa. Dolce, rabbioso, intelligentissimo, artistico, solidale, sensibile,eccentrico e nessun aggettivo ti definisce abbastanza. Un anno insieme è lungo, è fatto di lotte, di piccoli traguardi, di sfide, di dialoghi, di pugni che si tramutano in carezza. Un anno insieme corre veloce, e non torna più. Un anno, è un crescere insieme. Con la paura che prima o poi una mattina di prendessero, ti portassero via, lontano in Cile. O in America. In un posto dove non ti si può trovare. Ed è accaduto, in estate, dopo essersi salutato. Tua madre, alla quale abbiamo parlato supplicato fatto capire, ti ha portato via., di nascosto e per sempre. In fondo è tua madre, ma ti ha strappato ancora una volta l'anima. Se il legame di sangue valga più della qualità di un rapporto questo non lo so, so che mi interessa che tu stia bene, che tu sia felice.
Io so che mi manchi già. Io so che il tuo banco vuoto non sarà mai più pieno. Io so tante cose, eppure non so soffrire. Spiegherò sorriderò, canterò, come piaceva a te, cercherò i tuoi occhi e mi sembrerà di sentirti ridere. Anche se non ci sarai. Per me sarai sempre vicino. Come se per magia questo mio pensiero intenso infantile e un po' disperato ti potesse arrivare, in ogni dove, mio piccolo Ramòn.
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La vera autenticità non sta nell'essere come si è ma riuscire ad assomigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi. (P.Almodovar)