2046

Abstract

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    erikaluna
    Post: 657
    Sesso: Femminile
    00 21/09/2009 22:03
    La prima volta è accaduto lì, sui gradini della metro, in un afoso agosto di una Milano surreale e stanca: poca gente in giro, eccetto i fortunati lavori. Sono salita trafelata e sudata già alle 7,30 di mattina, di corsa come sempre, tanto da spargere i fogli del plico verde contenente l'abstract dell'ennesimo burocatico progetto sul pavimento. In altri momenti mi sarei vergognata, arrossendo e collezionando altre figuracce a raffica, con questo egecentrico senso di essere sempre negli occhi di tutti. Quella mattina non c'era quasi nessuno, quindi potevo tranquillamente riordinare tutto. Mi sono chianata, il mio vestito leggero colorato di blu ha mosso l'aria come un'onda, e ho iniziato a raccogliere i fogli. E mentre le mani a terra radunavano pensieri, ho incontrato i suoi occhi, in alto sopra di me. Uno sguardo intenso, color nocciola, uno sguardo che mi sembrava di conoscere già. "Ti aiuto", mi ha detto sottovoce. Io sotto di un tono ho solo risposto "Grazie". Tutto è tornato al proprio posto, nel plico verde ed io pure, nel sedile accanto al vetro. Lui scende sempre un paio di fermate prima di me, ma lo avrei scoperto dopo. Sono andata in ufficio, i fogli che erano caduti e raccolti dallo sconosciuto mi sembravano profumati, di un'aria fresca, quasi un brivido che percepivo. Come sentivo quello sguardo in cui il mondo, il mio mondo per un attimo si era fermato. La mattina successiva avevo già bisogno di quegli occhi nocciola da indossare. Così sono salita sulla stessa carrozza, la numero tre, del giorno prima. Questa volta non sono inciampata nel gradino, bensì nei suoi occhi, fissi nei miei, da due sedili opposti e paralleli. Anche questa volta è sceso due fermate prima della mia. Il terzo giorno mi ha guardato sfrontatamente, con i suoi occhi addosso ho sentito una vampata di calore bruciarmi sul viso, sul collo e altrove. Quasi una piacevole mancanza di ossigeno. Sono scesa, e Milano mi sembrava addirittura colorata. A lavoro non c'è molto da fare, io penso a quello sconosciuto che si siede di fronte, mi guarda, mi fa sentire desiderata, e mi perdo a ricordare da quanto tempo non accadesse. Nella seconda settimana ho iniziato a guardarlo anche io da sfacciata: non sono una persona libera, non so cosa vorrei, forse solo parlargli. Incontrarlo. E diventa un pensiero ossessivo, ricorrente. Un giorno ho sentito la sua voce, mentre era al telefono. Ha una voce calda, sorride e ride spesso. E a guardarlo viene da ridere anche a me. Mi fa sembrare il mondo migliore. Ha spesso grandi buste piene di libri. A volte ascolta la musica con l'i-pod, spesso troppo alto di volume, e in fondo mi piace pensare che tenga la musica alta perchè me la stia dedicando. Penso a lui spesso, anche quando torno a casa, sdraiata sul divano, mentre affetto i pomodori, davanti a un film,o camminando per qualche sagra. Penso a lui spesso, e sento di desiderarlo, sento che mi brucia dentro, oltre la pelle stessa, in quell'intimità di pensieri che esulano dal puro desiderio. Lo sento come il fuoco, come il pericolo, come una droga a cui non si può rinunciare. Ogni tanto mi siedo lontana da lui, tentando ingenuamente e senza volontà di disintossicarmi. Ma dopo è anche peggio: ci ritroviamo occhi negli occhi, i respiri ad un passo dallo sfiorarci, in un limite tra l'orizzonte e il tempo. Non credevo potesse accadere, non volevo che accadesse. In fondo non è accaduto niente. Ma intanto è autunno, Milano si veste di foglie accartocciate, la metro straripa di gente nella propria fretta. Lui c'è sempre. Io non resisto più. Ho bisogno di varcare questa soglia, di rompere il silenzio. Perchè mi opprime questo trattenersi, questo esserci ed evitarsi, come un respiro troppo lungo sott'acqua che poi fa scoppiare d'aria. So di essere infondo debole, e infondo di non sentirmela. Di non squilibrare le reti finemente intessute che sono il mio microcosmo. Così adesso salgo sulla carrozza numero 10. E non lo vedo più. Ciò non significa che non lo pensi, ma si soffre di meno, ed è più facile. E mi manca: il gioco sottile di sguardi, un appartenersi senza stringersi, le fantasie che fluttuano, la sua presenza, il suo profumo, il colore nocciola in cui mi sentivo semplicemente bene.In fondo erano gli unici occhi in cui non mi dispiaceva restare a lungo. Tutto è tornato apposto: le strade affollate, Milano in bianco e nero, le piogge di Settembre, i fogli dell'abstract. So tuttavia che da allora qualcosa dentro di me invece è ancora sparso sussurrante sul pavimento dell'anima, senza trovare un posto: bruciano sottili ceneri, e non è silenzio.
    [Modificato da erikaluna 21/09/2009 23:10]
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    La vera autenticità non sta nell'essere come si è ma riuscire ad assomigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi. (P.Almodovar)
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    loulou_jq
    Post: 1.083
    Sesso: Femminile
    00 24/09/2009 09:03
    il titolo di questo racconto dall'atmosfera sospesa come certi racconti d'amore che leggevo da piccola mi ha ricordato un episodio, come sempre comico, devo trovare il tempo...

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    loulou_jq
    Post: 1.083
    Sesso: Femminile
    00 25/09/2009 14:15
    abstract2 la vendetta
    Il racconto di erika mia ha fatto venire in mente un episodio successo svariati anni or sono, nel quale un innocente lavoro di traduzione di un abstract ha dato luogo a infiniti pettegolezzi…

    Tunisi. Era una mite sera di settembre, ondate di brezza leggera portavano l’odore del mare poco lontano, dei pini, della notte mediterranea…insomma l’ambientazione romantica c’era tutta.

    io ero uscita dalla sala dove il dinner stava ormai alla fine per fumarmi una sigaretta in pace e mentre mi godevo le volate di fumo in piacevole solitudine mi si avvicina un tizio che mi chiede in inglese se avevo da fumare. Un classico dell’abbordaggio, secondo i romanzi rosa. Lui era un bel ragazzo biondo, sui 35, dai modi gentili e con un bel sorriso. Il classico principe azzurro. Come negargli una sigaretta?? Scambiamo due parole e scopro che è francese, passiamo con mio grande sollievo al francese. Gli nomino tutti i francesi che conosco nel settore, ma lui non ne conosce nessuno. Alla fine confessa: era un matematico nel settore delle assicurazioni quando un bel giorno ha mandato affanculo le assicurazioni e ha deciso di fare qualcosa di utile per i lavoratori.

    Mi chiede gentilmente di me, gli dico che domani devo relazionare in inglese e sono molto preoccupata, che se avessi saputo che il pubblico era per lo più francofono lo avrei fatto in francese, ma ormai è troppo tardi. E perché mai? dice lui, “ti traduco io la relazione”. Guardiamo l’orologio, sono le 21, sbrigandoci abbiamo davanti tre orette… “ma come? e il computer??” chiedo io incredula, ma lui ha tutto, così cominciamo il lavoro nella hall dell’hotel, andiamo avanti fino a mezzanotte tra commenti, chiarimenti, risate…dice che non si è mai divertito tanto al lavoro…non capisco cos’è che trova tanto comico, se l’abstract o me.

    A un certo punto si scarica la batteria e mi propone di continuare il lavoro in camera sua (io dormo con una collega). Andiamo avanti un altro paio d’ore, finché alle 2 la mia collega - non vedendomi in camera ha pensato che mi fosse successo qualcosa e ha allertato la portineria - bussa alla porta in stato di agitazione. Le dico che ho quasi finito e che farò piano quando rientro. Con il tipo restiamo d’accordo che la mattina a colazione mi sentirà la relazione per correggermi la pronuncia. Sono quasi le 3. Alle 7 c’è la sveglia. Avrò dormito si e no un paio d’ore.

    Alle 8 scendo nella sala e mi siedo al tavolo insieme al francese. Ho l’impressione che tutto il mio gruppo dall’altro tavolo mi guardi, ma sono troppo stravolta per farci caso. Ho due occhi da far paura e mi chiedo quale correttore potrà mettervi riparo. Alle 11 circa è il mio turno e passo la paura. La sera, per gentilezza, invito il francese al nostro tavolo, così si diverte un po’, penso. Dopo cena la mia amica di milano mi fa dura: “ma lo sai che mi ha detto che è sposato?” e io “certo, mi ha fatto vedere le foto delle figlie stanotte”. Lei mi guarda male e solo dopo diverso tempo, ripensando al tutto, ho capito il perché… ma non era successo niente di quello che pensava lei. parola di loulou.

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    erikaluna
    Post: 657
    Sesso: Femminile
    00 28/09/2009 08:16
    .
    wow lou...anche i tuoi racc realistici son pieni di ironia e emozioni^_^

    Invece il mio ho dosato un po' di cose, reali e fantastiche, ma se penso a come tutto è nato...

    La mia collega mi ha passato le redini di un sostanzioso progetto, e mi spiegava a raffica e di corsa le varie cose...tra cui il foglio con l'abstract: questa parola l'ho sentito subito "bellissima", sonora, e ammbigua ( credo voglia dire estratto ma ha assonanza fonica con astratto) e ho subito iniziato a fantasticare. [SM=g7074] Il progetto poi me lo son riletto a casa perchè ovviamente non l'avevo seguita molto:)
    A volte ci sono parole, semplici parole che mi rapiscono e evocano mondi...
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    La vera autenticità non sta nell'essere come si è ma riuscire ad assomigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi. (P.Almodovar)
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    loulou_jq
    Post: 1.083
    Sesso: Femminile
    00 28/09/2009 10:04
    Re: .
    erikaluna, 28/09/2009 8.16:

    wow lou...anche i tuoi racc realistici son pieni di ironia e emozioni^_^

    Invece il mio ho dosato un po' di cose, reali e fantastiche, ma se penso a come tutto è nato...

    La mia collega mi ha passato le redini di un sostanzioso progetto, e mi spiegava a raffica e di corsa le varie cose...tra cui il foglio con l'abstract: questa parola l'ho sentito subito "bellissima", sonora, e ammbigua ( credo voglia dire estratto ma ha assonanza fonica con astratto) e ho subito iniziato a fantasticare. [SM=g7074] Il progetto poi me lo son riletto a casa perchè ovviamente non l'avevo seguita molto:)
    A volte ci sono parole, semplici parole che mi rapiscono e evocano mondi...



    pensare che nella realtà invece il termine evoca qualcosa di freddo e striminzito e soprattutto dead line [SM=g7061] ... meglio la sua connostazione letteraria indubbiamente...ma il progetto è quello delle poesie d'amore?! [SM=g7059]


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    erikaluna
    Post: 657
    Sesso: Femminile
    00 28/09/2009 21:52
    .
    avrò bisogno di donna letizia per il progetto ( altro indizio ) [SM=g7075]
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