aiuto per favore!!!! questionario medicina alternativa

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rossella
00mercoledì 9 febbraio 2005 20:19
ciao a tutti, mi chiamo rossella e sono una laureanda in scienze infermieristiche. Vorrei sottoporvi qualche domanda riguardo l'argomento della tesi che sto preparando(ovvero "infermieri e medicina alternativa") Per favore rispondete in tanti!!


1)età e sesso

2)quali sono le vostre conoscenze di queste 4 pratiche di medicina alternativa: omeopatia, chiropratica, agopuntura, pet therapy

3)sareste disponibili a seguire corsi di aggiornamento per applicare poi in reparto le nuove pratiche?

4)ritenete che la medicina complementare dovrebbe essere parte del bagaglio di conscenze di base dell'infermiere o che sia necessario un riconoscimento di competenze superiore(quindi retribuito oltre il normale stipendio base)?

5)ritentete che queste pratiche di medicina complementare possano essere inserite all'interno della struttura ospedaliera? o ritenete sia meglio, proprio che proprio per la loro natura "alternativa" abbiano spazi esterni?

6)ritenete che la medicina alternativa debba necessariamente essere praticata da medici?

7)quale ritenete possa essere il ruolo dell'infermiere nell'ambito delle medicine complementari?

Ringrazio infinitamente e di cuore tutti quelli che mi aiuteranno rispondendo
smart7172
00mercoledì 9 febbraio 2005 21:16
cara rossella, sono stefania infermeira professionale in un ospedale pediatrico. rispondo volentieri alle tue domande.
1. ho 33 anni femmina
2. conosco la'gopuntura perchè l'ho studiata un pò e mi sono sottoposta a delle sedute di agopuntura; conosco la pet therapy perchè viene praticata nella struttura dove lavoro
3. sarei disponibile a dei corsi
4. la medicina complementare ormai sta per diventare un bagaglio da affiancare alla medicina tradizionale e deve essre riconosciuta ufficialemente (il riconoscimento economico è purtroppo deciso dalla direzione sanitaria delle varie aziende)
5. è difficile inserire pratiche nuove in quello che è estremamente tradizionalista forse sono indicati luoghi appartati
6. no può essere enche praticata da persone con adeguata preparazione
7. l'infermiere può diventare quella persona che pratica cure complementari
ciao e spero dieeserti stata di aiuto
Dookie
00mercoledì 9 febbraio 2005 21:20
Ciao Rossella.

Rispondero volentieri alle tue domande, ma mi raccomando.... cambia il titolo della tesi, si dice "medicina nn convenzionale", e anche se può sembrare un appunto sciocco in realtà sarà la definizione che verrà utilizzata definitivamente nella legislazione di queste (anche se ancora qualche organo istituzionale le chiama "medicine complementari", ma mai alternative, la medicina è una sola).

1) 38, M

2) da 1 a 10: Omeopatia 8, agopuntura 4, le altre 0 assoluto.

3) no (vedi risposta sotto)

4) no

5) se inserite in un programma ben strutturato di organizzazione di un Servizio Ospedaliero di Medicina nn Convenzionale, la risposta è sì.

6) occorre differenziare l'ambito e l'atto: in caso di patologie sospette o conclamate occorre una diagnosi, la quale può essere effettuata solo da un medico: in questo caso le terapie nn convenzionali devono essere prescritte dal medico, dopodichè l'infermiere può eseguire quelli che sono gli atti "tecnici" (riflessologia, Shiatzu, massaggio linfodrenante, etc.).
Per quanto riguarda la prescrizione di sostanze naturali, idem: se si tratta di curare patologie occorre la prescrizione medica, altrimenti se si tratta di consigliare prodotti atti a supportare lo stato di salute o a favorire il recupero del benessere psicofosico, questo può essere fatto anche dall'infermiere.

7) l'infermiere può e deve non solo ritagliarsi un ambito, ma avere il suo ambito ben definito, che è quello descritto dalle competenze infermieristiche, quindi ampliare le sue conoscenze in ambito olistico ed essere in grado di utilizzare tutti gli ausili e le risorse convenzionali o meno.

Spero di esserti stato utile

Ciauzz[SM=g27790]
Dokkie
00giovedì 10 febbraio 2005 11:52
Oops... scusa Rossella.... sulla domanda n° 4 mi era scappato il dito... la risposta corretta è la seguente:

4) SI per quanto riguarda il fatto che l'infermiere debba avere conoscenze di medicina non convenzionale, poichè fa parte induscutibilmente del bagaglio professionale di un operatore della salute.
NO per quanto riguarda il fatto che un infermiere debba essere retribuito maggiormente per questo.

Ciauzz

[SM=g27790]
angelo
00giovedì 10 febbraio 2005 22:32


1)età e sesso
38, maschio

2)quali sono le vostre conoscenze di queste 4 pratiche di medicina alternativa:
omeopatia, chiropratica, agopuntura, pet therapy

non posso dire di conoscere (bene) nessuna delle quattro:
due sono di pertinenza medica (omeo e ago),e una non credo sia definibile medicina alternativa (la pet), tutt'al più un sopporto terapeutico; altrimenti dovremo considerare terapia anche quella del sorriso, la musica,un buon hobby, mangiare e bere con gusto, etcc... il che può essere vero, ma allora vivere è la terapia mifliore di tutte. ed è senz'altro terapia anche l'infermiere nel suo approccio col paziente.
ma perchè hai scelto propio queste?
nel carnet dell'elenco legislativo ce ne sono ben altre, e più vicine allo spirito e alla competenza infermieristica.

3)sareste disponibili a seguire corsi di aggiornamento per applicare poi in reparto le nuove pratiche?
sì, ma non queste, a parte l'agopuntura.

4)ritenete che la medicina complementare dovrebbe essere parte del bagaglio di conscenze di base dell'infermiere o che sia necessario un riconoscimento di competenze superiore(quindi retribuito oltre il normale stipendio base)?
basterebbe la possibilità di esercitare anche in privato, come fanno medici e fisioterapisti.

5)ritentete che queste pratiche di medicina complementare possano essere inserite all'interno della struttura ospedaliera? o ritenete sia meglio, proprio che proprio per la loro natura "alternativa" abbiano spazi esterni? sia l'uno che l'altro. però tra tutte quelle che ci sono, quelle che hai scelto mi sembrano le meno adatte: la pet, te lo vedi un reparto pieno di cani? o un infermiere che fa l'agopuntura? o un infermiere che riceve un ordine di somministrazione riguardo ad un preparato omeopatico ?(ma quanto dovrebbe essere grande l'armadio dei farmaci per contenere tutti i preparati omeopatici esistenti?)

6)ritenete che la medicina alternativa debba necessariamente essere praticata da medici? assolutamente no: spesso non hanno la "forma mentis" adatta.
e non ci vedo un medico fare, ad esempio, della riflex plantare: quanto chiederebbe per un trattamento? ci vorrebbe un mutuo!

7)quale ritenete possa essere il ruolo dell'infermiere nell'ambito delle medicine complementari?
quello che gli compete: informare, educare, prevenire, risolvere i bisogni delpaziente: in altre parole, praticare, senza però entrare in conflitto con la figura del medico.

Ringrazio infinitamente e di cuore tutti quelli che mi aiuteranno rispondendo
prego
Alternativo
00venerdì 11 febbraio 2005 11:52
...anche la domanda pretende un minimo di informazione.
Rossella, se lo sei, devi rifare il questionario.
Dal titolo [idiota] alle domande [ diciamo ingenue perche' sono buone].
Prima fatti un minimo di cultura, almeno leggendo i tread qui posti, e poi rifai le domande.
Comincia bene, se vuoi essere a meta' dell'opera.
ciao.
AGT
00sabato 12 febbraio 2005 12:22
Ciao Rossella,
ti risondo molto volentieri anche se hai effettivamente scelto delle discipline un pò particolari. Perchè Omeopatia ed Agopuntura sono di stretta pertinenza medica (in Italia), la Pet-therapy è sicuramente molto valida ma ancora quasi sconosciuta sempre in Italia ([SM=g27805] ) e la chiropratica è, secondo me, più adatta a figure come i fisioterapisti per preparazione e "forma-mentis".

In ogni caso ecco qui:
1.33, F

2.anch'io ti do un'indicazione numerica (da 1 a 10):
omeopatia 8
chiropratica 4
agopuntura 5
pet therapy 7

3. sicuramente si (anche se io sono libera professionista) ma non strettamente in queste discipline, ognuno deve trovare quelle più affini al proprio modo di pensare e sviluppare quelle

4. deve far parte delle competenze dell'infermiere, può essere retribuita con compensi extra al di fuori dell'ambito ospedaliero come qualsiasi altra pratica, in reparto deve essere svolta come una "consulenza", ovviamente nelle ore normali di lavoro e senza compensi aggiuntivi, ma anche per altri reparti e divisioni se richiesto.

5. dovrebbero essere inserite sia all'esterno che all'interno, senza limitazioni tranne quelle di buon senso, scienza e coscienza, ecc.

6. no, assolutamente no. Però dovrebbe essere svolta da persone con preparazione sanitaria e assistenziale...

7.l'I.P. per la sua formazione dovrebbe il referente principale
rossella
00sabato 12 febbraio 2005 13:25
un po' di spiegazioni
spiego un pochino perchè mi fa un po' male sentir definire idiota il mio lavoro di ricerca.. [SM=g27806] ( mi riferisco solo ad alternativo, gli altri sono gentilissimi) e per motivare ulteriori interventi in risposta al post.
la mia tesi, lo so, non ha un titolo geniale ( non l'ho scelto io ma un relatore che non voleva perdere troppo tempo), ma serve a mantenere aperto il campo di trattazione.
Quello che vorrei sostenere in questo lavoro è che l'agopuntura la potrebbero praticare gli infermieri, e che l'omeopatia ci riguarda in quanto siano noi a somministrare i farmaci( non parlavo di diagnosi e prescrizioni).Sulla chiropratica: forse AGT ha ragione a indicarla come pratica più adatta ai fisioterapisti, ma l'ho scelta per interesse personale( essendomi sottoposta ad alcune sedute).
La pet therapy.. la vorrei sostituire con la riflessologia plantare. O con altre tarapie ( a proposito: i suggerimenti sono accettatissimi).

So che può sembrare un lavoro ingenuo proposto così ma credo che a parte qualche iniziale difficoltà ( in fondo è materia non trattata negli anni di corso), non stia venendo male.
E' più sull'applicabilità delle medicine non convenzionali che sull'analisi di queste nello specifico e sto trattando anche l'aspetto della scelta terapeutica e l'aspetto legislativo.
AGT
00sabato 12 febbraio 2005 17:21
Ciao Rossella,
non ti preoccupare di chi spara a zero, tra gli I.P. troverai tante di queste persone negative, purtroppo[SM=g27806]

L'omeopatia in Italia è stata dichiarata pratica esclusivamente medica ma, secondo me, potrebbe essere più campo infermieristico che medico visto che più che occuparsi di diagnosi (diciamo pure che di diagnosi non si occupa affatto) si occupa di ascolto del paziente e ricerca di un rimedio adatto a LUI prima ed al suo disturbo dopo...

L'agopuntura è molto complessa ma con corsi adeguati sicuramente praticabile dal corpo infermieristico.
Stesso discorso per la chiropratica.

La pet therapy è una disciplina ottima e con ottime potenzialità che andrebbe sviluppata come stanno facendo altri paesi ma pare che qualcosa si stia muovendo, guarda qui:
http://www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=2277&idd=3220

La riflessologia va benissimo ma non dimentichiamoci aromaterapia e fitoterapia e, per andare sulle "terapie energetiche", la floriterapia.
L'elenco potrebbe continuare ancora per un bel pò, ti consiglio due letture:

# Terapie complementari - Il manuale dell'infermiere 2/ed
di: Denise Rankin-Box
Curatore edizione italiana: Marcello Gamannossi
Prezzo: Euro 30,50,
Pub Date: marzo 2002, 325 pagine
Ed. Mcgraw-Hill

Ecco il link con tutte le specifiche:
http://www.catalogo.mcgraw-hill.it/catLibro.asp?item_id=1277

# Trattato di Aromaterapia
guida professionale all'uso
terapeutico degli Oli Essenziali
Shirley e Len Price
Ed. Red, 2003
€ 59,00

Ultimo punto:
perchè fai scegliere il titolo della tua tesi al relatore?
La tesi (titolo e contenuti) è tua, il relatore dovrebbe solo supervisionare, comincia ad esercitare la tua autonomia professionale già da ora[SM=g27789]

in bocca al lupo
e buon lavoro[SM=g27789]
angelo
00domenica 13 febbraio 2005 00:59
io ti consiglio di inserire l'idroterapia, anche perchè impacchi ecataplasmi erano già patrimonio infermieristico dei tempi che furono
linus
00domenica 13 febbraio 2005 10:28
restiamo con i piedi per terra, prego........
Cerchiamo di chiarirci le idee:

Il fatto che alcune[la maggior parte] delle terapie siano di pertinenza medica e' dovuto all'iter del processo curativo, che prevede:
diagnosi, prognosi, terapia, controlli continui,fine del trattamento.

Se io infermiere prendo in cura con prodotti omeopatici, aromatici, floreali , o di qualsiasi altro genere un epatopatico, prima, durante e dopo il trattamento saro' costretto a verificare l'andamento del caso, attraverso controlli emato-chimici, radiologici o di altro genere.
Cosa che attualmente non posso fare.
Va da se' che il mio processo curativo e' lacunoso, e percio' pericoloso.

Certo si puo' sempre dire che si contrallano i benefici con l'iridologia, la fisiognomica, la chiromanzia e la lettura dei fondi di caffe', ma qualcuno potrebbe avere motivo di obiettare.
Sopratutto il giudice, per esempio.

Quindi ogni intervento che va sotto il nome di terapia deve essere sottoposta a controllo medico, visto che e' l'unico riconosciuto a poter prescrivere tutto cio' che serve per il controllo e la modifica del trattamento.

Questo a beneficio di tutti, anche tuo.

Quindi, e concludo:

L'infermiere[ o il fisioterapista] piu' decidere solo ed esclusivamente interventi correttivi che vanno sotto il nome di PRATICHE IGIENICHE e preventive, mentre la terapia medica, visto la complessita' della materia, va affrontata e controllata dal medico.

Mi sembra di essere stato abbastanza chiaro.

rossella
00domenica 13 febbraio 2005 11:16
un po' per AGT e un po' per Linus.
AGT, grazie davvero per gli spunti e la bibliografia.. quello che mi pare di aver notato, anche su post in altri siti, è che ci sono alcuni infermieri molto ma molto negativi. Però mi rincuora vedere che c'è anche chi fa le cose con passione e disponibilità (come te per esempio). [SM=g27789]

Per Linus: opinioni. Le mie e le tue sono : OPINIONI. QUindi puoi essere chiaro ed esaustivo finchè vuoi( anche se esito a definire argomentazione esaustiva la parte sui fondi di caffè e chiromanzia.. quella al più la chiamo sarcasmo facile), ma resta il fatto che non tutti la penseranno come te. Io ho scelto una tesi su quelle terapie perchè credo che possano interessare l'infermiere. Nessuno prova a riscrivere la Bibbia.
angelo
00domenica 13 febbraio 2005 12:29
per linus:
"Se io infermiere prendo in cura con prodotti omeopatici, aromatici, floreali , o di qualsiasi altro genere un epatopatico, prima, durante e dopo il trattamento saro' costretto a verificare l'andamento del caso, attraverso controlli emato-chimici, radiologici o di altro genere.
Cosa che attualmente non posso fare. "

non è vero: ci sono altri metodi che escludono esami strumentali "classici",ad esempio l'osservazione delle unghie
oppure ilmineralogramma, attualmente "libero" perchè non ancora utilizzato dalla classe medica.
il trucco è non sostituirsi al medico, ma intervenire sui bisogni (e sottolineo bisogni perchè la loro risoluzione deve essere alla base dell'azione infermieristica) che la medicina non riesce a compensare.
quindi, possiamo accontentarci, anzichè di curare il paziente (lo fa il medico), di migliorargli la qualità della vita, il che non èpoco.
posso agire con la riflessologia su un paziente tumorale, disinteressandomi completamente del suo tumore (ci pensa il medico), ma intervenendo sugli effetti collaterali da chemioterapia, facendolo stare meglio senza interferire con la terapia vera e propria, e nessuno può dirci niente perchè semplicemente si tratta di risolvere le problematiche del soggetto, cosa che, ripeto e lo straripeto, è di nostra precisa competenza.
se intesa così, la naturopatia (poi però dovremmo aprire un post e discutere una volta per tutte di cosa si tratta realmente), può essere una pratica infermieristica, e come dice il mansionario, l'infermiere può applicare ciò che conosce, a suo rischio e pericolo,in tutta coscienza, e prendendosi le sue responsabilità.
se mi trovo davanti ad un paziente con carcinoma epatico, e vedo che gli hanno portato un piatto di risotto con i funghi, e il medico dice "mangi pure quello che gli pare", è mio preciso dovere intervenire e fargli portare qualcosa di più adeguato al suo stato (nel mansionario c'è la possibilità di opporsi all'ordine medico), facendo contemporaneamente educazione (nostro compito).
se guardando i piedi del paziente noto dei problemi organici, posso informare il medico (se mi ascolta), se ha nausea posso provare ad intervenire con una stimolazione plantare, se ha i piedi freddi posso mettere una borsa dell'acqua calda e migliorare la circolazione degli arti inferiori.
gli interventi che si possono fare sono moltissimi: se li faccio come ip, cercherò comunque di non interferire con il lavoro delmedico, ma anche in questo caso, le problematiche che la medicina lascia irrisolte e sulle quale si può quindi intervenire senza contrasto, sono moltissime.


per rossella:
non te la prendere, che ci sia un po' di confusione è logico, visto che stiamo parlando di un calderone (le mnc) in cui bolle un po' di tutto e ognuno dice la sua.
però, lo ripeto, sarebbe più interessante se la tua tesi vertesse su terapie complementari che possono innanzitutto essere praticate in autonomia dall'ip, tralasciando quelle che sono ormai di competenza medica (omeo, agopuntura, che potrebbe però trasformarsi in digitopressione).
sulla rifle ci sono ormai molti studi in reparto, i fiori di bach sono stati oggetto di un corso ecm per ip a firenze, l'aromoterapia è applicabilissima in reparto, la fito va conosciuta perchè sono moltissimi i pazienti che ne fanno un uso fai da te (vedi aloe).
se si parla di naturopatia, comunque, si intende quella di lezaeta-costacurta, che si avvicina molto alla pratica infermieristica, dato che si basa su consigli, educazione alimentare, impacchi e fasciature.
potresti leggere "la medicina naturale alla portata di tutti" di lezaeta o "la nuova dietetica " e "vivi con gli agenti naturali" di costacurta: se non li conosci, potrebbero tornarti utili.
tralascerei le terapie "energetiche", tipo reiki, tocco terapeutico (che è in voga perchè spinto da riza): credo nelle energie, ma un lavoro più scientifico, basato sull'evidenza, farebbe la differenza.
la floriterapia, secondo me, non è considerabile terapia energetica, perchè è "tangibile" anche se la sua azione è indiscutibilmente di questo tipo, agendo sui piani sottili.
in ogni caso, ricordati che,in fondo,la tesi la stai facendo anche un po' anche per noi che crediamo nelle mnc e le applichiamo.
quindi non te la prendere se ci mettiamo il becco.
ciao

linus
00domenica 13 febbraio 2005 17:56
quale e' la realta' dei fatti?
Cara Rossela, cosa vuoi, in questo periodo mi sento un po' polemico, porta pazienza.

Per cio' che riguarda le OPINIONI, come da te sottolineato:

le tue sono opinioni , come le mie, e si riferiscono a cio' che noi pensiamo,[con la differenza che io ho cinquant'anni e ne ho passati venticinque a studiare questi argomenti].

Cio' che invece ho descritto in termini discorsivi e' la legislazione vigente, sulla quale sicuramente gia' ti sarai documentata.

La legislazione vigente non e' opinabile, la si conosce e la si applica.

Quello che sto cercando di dirti e' che un conto sono le nostre fantasie e i nostri desideri, un conto e' la realta', con i suoi vincoli e i suoi limiti imposti.

Se ti riferisci a quello che tu vorresti che fosse, allora puoi spaziare con la fantasia in ogni dove, come fanno molti, se invece vuoi fare una ricerca seria, che magari potrebbe anche essere usata come documento informativo circa tutte le iniziative legislative in atto, a livello regionale e anche nazionale, allora ti devi attenere a cio' che e' gia' stabilito e partire da quella situazione per presentare eventuali modifiche o accezioni.

In questo caso dovrai documentarti adeguatamente. E non prendertela. Considerala una discussione che potresti avere con il tuo relatore.
AGT
00domenica 13 febbraio 2005 19:01
Mi spiace Linus ma non sono d'accordo.
Nessuno ha mai detto che l'I.P. con competenze in terapie complementari si mette a curare un carcinoma epatico, ci mancherebbe altro!

L'analisi giusta è quella di Angelo: l'I.P. può (e deve) migliorare la qualità della vita del paziente sia con consigli mirati alla prevenzione che alla risoluzione dei piccoli o grandi disturbi che sono spesso causati proprio dalle cure convenzionali mediche. Queste ovviamente non possono essere sospese per evitare la stiichezza, la nausea, l'anoressia, ecc. che comportano come effetti collaterali ma possono essere affiancate da rimedi possibilmente non dannosi (ed in questo le ter.complementari sono l'ideale) e dall'ascolto del paziente con i propri dubbi, paure, domande, ecc.

Per quanto riguarda i risultati delle terapie complementari effettuate per risolvere queste cose basta l'osservazione e, se possibile, ancora una volta l'ascolto del paziente. Gli esami strumentali lasciamoli pure al medico ed al suo carcinoma...

Questo è il ruolo che da sempre è dell'I.P.
Non si sta inventando nulla, stiamo solo cecando di riprendere coscienza del nostro ruolo professionale che pare ormai dimenticato da tutti.

Ripeto quello che ho già scritto e ripetuto fino alla nausea:
siamo preposti all'esecuzione delle terapie prescritte dal medico ma prima di tutto all'assistenza del paziente a tutto campo. Spesso una parola e l'ascolto attento fanno più di una benzodiazepina data di corsa...
angelo
00domenica 13 febbraio 2005 23:05
il bicchiere mezzo pieno
sono d'accordo con alessia: invece di continuare a battere il chiodo su ciò che NON possiamo fare, perchè non considerare invece quelloche POSSIAMO mettere in atto.
tempo fa ho postato "brani scelti"dal codice deontologico, che possono diventare parte del futuro "credo" dell'infermiere esperto in mnc.
se aspettiamo che qualcuno ci dia qualcosa, stiamo freschi, a volte per avere bisogna chiedere, ma prima ancora sapere COSA si vuole.
il discorso di linus non fa una grinza: è vero che il lato oscuro del terapeuta è il potere e il senso di onnipotenza (i nostri amici medici ne sanno qualcosa...), ma mi sembra più un discorso adatto a chi si accosta da poco alle mnc, mentre molti di noi già le conoscono bene.
per quanto riguarda rossella, linus ha ragione: non c'èmezzo migliore d'imparare che ammettere di non sapere, e nel suo caso, linus non solo rappresenta una persona più esperta nelle mnc,ma non è neanche considerabile un suo collega, visto che rossella non è ancora una ip a tutti gli effetti.
il rispetto per "l'anziano" (in senso lavorativo, ovviamente), è una pratica antica che mi pare giusto rivalutare, a costo di correre il rischio di sembrare retrogrado. se non altro perchè ci consente d'imparare, e quindi è sintomo d'intelligenza.

Linus
00lunedì 14 febbraio 2005 10:19
chi ben comincia........
Grazie Angelo....quanto ti devo??

Alessia...hai ragione...si tratta di perlare per definire i dettagli.

Rossella...non spaventarti, non sono quel cerbero che sembro, sono solo un po' stanco di ricominciare sempre d'accapo.

Continuiamo cosi', alla fine qualcosa verra' fuori.....
Rossella
00mercoledì 16 febbraio 2005 01:44
Qualche considerazione
se c'è una cosa che certo non mi manca e non mi è mai mancata in questi anni di faticoso studio, è l'umiltà e il cosiddetto rispetto per l'anzianità. Non mi sono mai azzardata a dare dei giudizi sulla preparazione di uno o di un altro infermiere professionale.
Io, a differenza di qualcuno, le critiche le so accettare, altrimenti non avrei certo posto un questionario, diciamo un po' provocatorio. E scusate la mia coerenza, ma non sono state solo le risposte positive che ho citato nella mia tesi.(che oggi ho finito, alleluia alleluia!)
Mi fa piacere che qualcuno abbia capito lo spirito del mio lavoro, mi spiace per chi ha pensato che con la mia tesi io volessi sminuire qualcuno o fare la parte di chi si sente più medico che infermiere. Se volevo fare il medico, non avrei fatto l'infermiera. Io non ho la cosiddetta scienza infusa, e non me ne faccio un problema.
Hai ragione Angelo... io non sono ancora una tua collega, ma presto lo diventerò (SPERO)e a parte la tua critica sul mancato rispetto all'anzianità, ho apprezzato molto il tuo intervento.
Già una volta ho ringraziato AGT per aver capito il mio questionario e contribuito alla tesi che, al di là di chi fa solo della gran polemica,(non certo tu, è ovvio) ci siano infermieri dinamici, pronti a mettersi in gioco e non per se stessi ma per le persone che si trovano ad assistere.
Per linus... certo che ho letto la legislazione,e alcuni posti, in Italia intendo, sono piuttosto avanti... io rispetto le persone che non si interessano di medicina non convenzionale ma penso che quelle che invece ci credono devono essere trattate con lo stesso rispetto, anche se non sono ancora ufficilmente colleghi.
Un grazie, comunque , a tutti.
AGT
00giovedì 17 febbraio 2005 20:59
Grazie a te per aver voluto realizzare una tesi sull'argomento e speriamo che tanti futuri infermieri facciano altrettanto[SM=g27789]
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