chi lascia la strada vecchia per la nuova, badi bene di non pentirsene.....
Vi sottopongo un piccolo problema:
Vi sono scuole natoropatiche di indirizzo fisicista, altre orientaleggianti, alcune volte alla psicosomatica,e fra queste ci sono scuole che contemplano un indirizzo spiritualista.
Quello che voglio mettere in luce, da realista e positivista quale sono, e' che la scuola soffre della preparazione di chi la dirige e vi insegna.
In altre parole chi ha imparato empiricamente queste tecniche e poi le ha integrate facendo un percorso personale, si porta dietro la propria esperienza e la propria impronta.
Cioe': si insegna quello che si sa'.
E' importante percio' sciegliere un indirizzo confacente al proprio carattere e alla propria formazione di fondo, perche' nessuno si illuda di rimanere la stessa persona alla fine del corso, specialmente se dovra studiare questi argomenti per anni.
Cio' che entrera' in crisi per primo e' la concezione della medicina stessa , cosi' come ci e' stata insegnata nel corso infermiestico, che e' di natura positivista e materialista, come lo e' tutta la cultura medica occidentale.
Quello che succedera' alla persona che si immerge in questo mondo e' una ristrutturazione del pensiero, e di conseguenza, delle sue azioni.
Ci si dovra' confrontare con le conoscenze acquisite e non sara' facile. Il rischio e' lo scontro con l'apparato medico-istituzionale, e non sara' facile evitarlo.
Suggerisco percio' di inoltrarsi su questa strada con prudenza, necessaria, perche' spesso si e' vittime di un entusiasmo iniziale, per i nuovi orizzonti sondati, poi seguira' uno scoraggiamento, perche' al di la delle belle parole e del carisma degli insegnanti, i risultati non saranno quelli delle attese prospettate.
Inoltre il cambiamento di orizzonte potra' mettere in crisi l'impianto personale e potra' imporre delle scelte anche drastiche. Si dovra' tenere presente questo aspetto, che non sara' subito evidente.
Quindi suggerisco prudenza e riflessione. Queste pratiche prevedono un cambiamento del pensiero, una nuova direzione,
una nuova persona.
Non e' un gioco, e non e' per tutti.