00 25/02/2017 17:15
di Kenneth Lonergan con Casey Affleck





Manchester by the sea (Kenneth Lonergan)


L'elaborazione del lutto somministrata in piccole dosi, lentamente, gradualmente, a comporre un mosaico in lenta evoluzione che a piccoli passi, si spiega, ci spiega e si apre. Non è di facile per lo spettatore metabolizzazione la vicenda di Lee Chandler, ragazzo difficile, introverso, anche violento, non certo simpatico, un enigma tutto da decifrare fino a che il regista ci non svela il pregresso. E nemmeno allora le cose diventano chiarissime: il film narra di un dramma individuale ( Lee Chandler appunto) diventato dramma condiviso da tutta una famiglia estesa, nel senso moderno del termine, se non ancor di più da tutta la piccola collettività di Manchester by the sea nel New England, partecipe dei gravi e tragici eventi da cui cerca di risollevarsi. Ce la faranno? Sembra di si. Lee riceve sia comprensione e che rifiuti, dai più viene tollerato ma preferibilmente evitato; Il film è bello ed tratti commovente, disturbano gli scatti di violenza inaudita ed apparentemente gratuita, la narrazione è spesso in analessi, a volte a scatole cinese, analessi nella analessi, che bisogna avere la pazienza di decifrare, di riconoscerne i personaggi, se sono vivi o già passati, ricostruirne il passato; al povero Lee che sembra aver litigato con la legge di Murphy, non si può chiedere la cristiana rassegnazione, (anche Olmi la rifiuterebbe), gli rimane solo motivo di vita il legame che ancora lo lega ai familiari scomparsi ed a quelli che rimangono, soprattutto il nipote e su questa scalinata ricostruisce la sua vita. Bravo Casey Affleck. Bel film, con qualche eccesso e qualche imperfezione: voto 8