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CORRIERE DELLA SERA
2 dicembre 2005
Dopo l’operazione fallita sulla società della Milano-Serravalle
Gavio, indagini sulla scalata all’autostrada del Frejus
I pm: c’è stato un gioco di sponda con l’Anas

Dalle autostrade alle banche passando per la politica. Le Procure di Milano e Torino stanno incrociando le indagini sul boom economico di Marcellino Gavio, l’imprenditore di Tortona che, uscito da Tangentopoli a colpi di prescrizioni, ha conquistato ricche autostrade dal Piemonte alla Toscana e ora è tra gli alleati di Unipol nella scalata «rossa» alla Bnl. A Torino, dove il gruppo Gavio è già coinvolto in indagini su appalti, il procuratore aggiunto Francesco Saluzzo ha aperto un’inchiesta che ipotizza un clamoroso bis del caso Serravalle.
Tra il 2002 e il 2004 Gavio tentò di scalare un’autostrada pubblica, la Milano-Serravalle appunto, grazie a un patto sotterraneo con l’allora presidente della Provincia ambrosiana, la forzista Ombretta Colli. Perse le elezioni, nel luglio 2005 Gavio ha invece venduto il suo 15% al neopresidente diessino Filippo Penati, incassandone una (contestata) plusvalenza di 176 milioni di euro. L’operazione fallita a Milano sarebbe già riuscita, con la Sitaf, la società che controlla l’autostrada del Frejus. Gavio, questa volta, avrebbe giocato di sponda con l’Anas.
Il 51% della Sitaf è di tre soci pubblici: il primo è l’Anas col 31,7%, seguono Comune (10,6) e Provincia (8,7) di Torino. L’articolo 6 dello statuto sancisce che la maggioranza deve restare pubblica e nel maggio 2001 i soci hanno riconfermato la barriera anti-scalate. Ma il patto è a tempo: vale «almeno fino alla data dell’ultimo intervento del fondo centrale di garanzia», cioè solo finché la Sitaf riceverà finanziamenti pubblici. Intanto Gavio, che ha già il 38%, continua a comprare (dalla fondazione Cassa di risparmio di Cuneo). In apparenza Gavio non ha speranze, perché gli aumenti di capitale non hanno modificato i rapporti di forza. Ma in realtà la Sitaf ha lanciato anche un prestito obbligazionario, che sarà convertibile in 1.618.000 azioni «dal 30 giugno 2007 al 30 giugno 2009». Cioè quando l’autostrada avrà in pancia i fondi pubblici per le Olimpiadi. Qui l’Anas non ha aderito. Mentre nell’ultimo bilancio della Argo di Gavio, sulla Sitaf spiega che «il gruppo ha sottoscritto il prestito per 6,4 milioni di euro sugli 8,3 dell’emissione».
Ora la Procura vuole capire se Gavio, col «convertibile», abbia già in tasca l’autostrada, magari puntando alle quote di altri privati come il 4,6% della «Mattioda Pierino e figli srl». E per scoprire perché l’Anas ha rinunciato al prestito salva-Frejus, i pm torinesi stano rileggendo le intercettazioni milanesi «esemplificative dello stretto rapporto del gruppo Gavio con il mondo politico finalizzato allo scambio di favori».
Paolo Biondani - Mario Gerevini

Il personaggio
IMPRENDITORE
Marcellino Gavi, originario di Tortona, è imprenditore
nel settore delle infrastrutture e delle costruzioni

L’AFFARE
L’estate scorsa ha venduto alla Provincia di Milano le sue quote nella Serravalle al prezzo di 8,93 euro per azione. Le aveva comprate 18 mesi prima a 2,9




«Caro Fede, ho un messaggino da portare ad Arcore»

Marcellino Gavio, una vita tra affari e politica. Il suo capolavoro, l’imprenditore di Tortona sembrava averlo firmato il 19 febbraio 2004, quando era riuscito a far nominare consigliere d’amministrazione dell’autostrada pubblica Milano Serravalle il suo braccio destro Bruno Binasco: l’uomo che appena nove mesi prima, pur di guadagnare l’ennesima prescrizione, aveva dovuto risarcire 125 mila euro «come imputato di corruzione ai danni della stessa Serravalle». Ma ora le intercettazioni del 2004, archiviata a Milano l’indagine sull’ex presidente della provincia Ombretta Colli, vengono rilette da altri magistrati. Come i pm di Torino. Per spiegare i retroscena politici di mille altri affari: la rete di protezione di Gavio.

L’ASSE LUNARDI-PERA — Il 10 marzo 2004, annota la Guardia di Finanza, «il ministro Lunardi avanza a Gavio precise richieste sulla persona da nominare alla presidenza della Salt, l’autostrada ligure-toscana ».
Gavio (chiamante): «Ciao Pietro». Lunardi: Come stai? (...) Senti, quella persona con cui abbiamo fatto colazione un po’ di tempo fa lì a palazzo Giustiniani (...) Lui mi diceva che ha saputo che oggi c’è un consiglio lì e nominano un ds di La Spezia... No perché, guarda che fareste la fine di..
Gavio: No! Stai tranquillo di no! Te l’ho detto che facciamo uno interno e poi facciamo entrare Nanni Fabbri... e il sindaco di Sarzana... Non fa il presidente, sicuro!
Lunardi: Grazie. Però adesso chi è il presidente?
Gavio: Presidente faccio Arona, uno dei miei (...)
Lunardi: ma quello lì di Sarzana è molto di là... Bisognerebbe un pochino ripulire...
Gavio: L’unico che ha poteri è il vicepresidente, il suo di Pera
Lunardi: si, ma non è che valga molto...
Gavio: no, è un architetto molto scarso...
8 giugno,
Gavio protesta con un familiare: «Guarda Mino sono stufo, devo andar da Pera, lui vuole un presidente ma si arrabbiammo gli altri».
Ore 20.49. Gavio: Sono andato da Pera e mi sono sentito una girata da fuori di matto perché non facciamo il presidente... Adesso vediamo cosa possiamo fare per aiutarlo a far ’ste strade....»
24 agosto 2004. Brogliaccio della Gdf: «Gavio dice che domani è in Toscana perché ha problemi con il nuovo presidente che gli ha fatto nominare Pera. Gavio dice che è un medico e non sa nulla di autostrade e che dovrebbe accontentarsi di prendere i soldi e non intralciare il loro lavoro. Gavio dice che secondo Pera Berlusconi era d’accordo, ma secondo Gavio Berlusconi non sa nulla».

FEDE MESSAGGERO ANAS — Muovendo Emilio Fede, stando alle intercettazioni, Gavio riuscirebbe ad arrivare a Berlusconi e salvare i poteri finanziari di Vincenzo Pozzi, direttore generale dell’Anas, minacciati dal ministro Tremonti.
11 marzo, ore 15.35.
Fede: Marcello?
Gavio: Ciao Emilio... Senti io avevo un piccolo problemino... tu sabato sei in circolazione?
Fede: si certo.
Gavio: quando vai ad Arcore?
Fede: Sono stato l’altro ieri... e questo fine settimana, salvo contrattempi, dovrei andare là.
Gavio: Volevo farti un messaggino... piccola cosa, eh?
Fede: facciamolo. Io al 90% dovrei andare con lui in Sardegna. (...) Gavio: Va bene, allora te lo faccio avere sabato... Senti. io sono qua con un amico che è Pozzi dell’Anas, che vuole salutarti, un caro amico.
Pozzi: Direttore!
Fede: Proprio nel momento in cui salutavo una persona per bene (risata). Pozzi: Troppo gentile.. il fatto è che il piacere di conoscerti quanto prima...
Fede: questo assolutamente... Noi diamo sempre un appoggio a quello che riteniamo legittimo.. chi sta lavorando per rifare l’Italia, per rifare le strade che erano state massacrate..
Stesso giorno, Gavio a Binasco: «Dunque ci sono degli spostamenti... Il ministro Tremonti vuole mandare una persona a direttore generale... in quel caso si sfascerebbe l’Anas... perché rimane divisa dal punto di vista finanziario la struttura.... Lui dovrebbe fare chiacchiere col Berlusca sabato quando vanno in Sardegna, per dire: ma stiamo attenti perché Tremonti vuol mandare ’sto... mi ha fatto il nome di Basile, quello dell’Eti.....
Binasco: Oh per carità.
Gavio: Io a Fede gli ho già fatto un colpettino... mando due righe domattina da mandar su... molto riservate... per poter dire che noi l’abbiamo aiutato... questo adesso piange, viene da noi a piangere... Perché se viene uno che comanda lui, io non posso vedere più nè i piani finanziari nè tutto, insomma.
Binasco: No, iattura!
22 marzo 2004.
Gavio: Ti vedo sempre in televisione....
Fede: Io ieri ho parlato a lungo con lui, però spero di vederlo oggi di persona per quella cosa anche se sta un po’ incasinato...
Gavio: tu manovri sempre in modo cauto, perché poi ti parlo a voce... Cauto, tu sei un maestro in materia
Fede: si appunto
Gavio: Se possiamo, è una persona che vale... però stai molto guardingo... si rischia la guerra con il tesoro...

LA SPONDA SINISTRA — Nel giugno 2004 Ombretta Colli (FI) perde le elezioni. Il nuovo presidente della provincia di Milano è Filippo Penati (Ds). Gavio e Binasco già progettano di allacciare «un buon rapporto» con la sinistra. Gavio rivela: «Sto facendo un pensierino sottovoce a vendere tutto per 4 euro ». Binasco: «Sicuramente portiamo a casa dei bei soldi». Gavio: «E non facciam sangue cattivo che questi ci fan diventare matti». Il 28 giugno Binasco dice a Gavio che «il problema non è Penati, perché con lui un accordo lo si trova, il vero problema è Albertini». Il 30 giugno «Bersani dice a Gavio che ha parlato con Penati... Dice a Gavio di cercarlo per incontrarsi in modo riservato: ora fermiano tutto e vedrà che tra una decina di gironi quando vi vedrete troverete un modo ».

5 luglio 2004.
Penati: Buon giorno, mi ha dato il suo numero di telefono l’onorevole Bersani... Gavio: Sì, volevo fare due chiacchiere con lei quando era possibile... Penati: Guardi, non so... beviamo un caffè. Alla fine Penati compra il 15% della Serravalle da Gavio a 8,83 euro per azione. E Gavio porta a casa una plusvalenza di 176 milioni di euro. Prezzo fissato da Guido Roberto Vitale, che è anche advisor di Unipol.




«Mai chiesto niente a Berlusconi. Ma forse ho detto di averlo fatto»

«E nessuno mi ringrazia...» Emilio Fede, il direttore del Tg4, risponde con ironia a tutte le domande sulle intercettazioni che lo chiamano in causa per un’inedita manovra autostradale: «messaggero» d’eccezione tra Gavio e Berlusconi. Per evitare che il direttore generale dell’Anas, Vincenzo Pozzi, venisse «commissariato» dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Per cominciare, lei conosce Marcellino Gavio? «Benissimo. E’ un mio caro amico. Lo conosco da molti anni, da quando era stato inquisito da Di Pietro ed era dovuto riparare a Montecarlo...».
E il dottor Pozzi dell’Anas l’ha mai sentito? «Può darsi, ma solo come giornalista... Al Tg4 abbiamo parlato molto di autostrade, variante di valico... Non escludo di essere anche andato a pranzo al Baretto con Pozzi e sicuramente con Gavio, ma sinceramente di lui non ho ricordo».
Da una serie intercettazioni risulta che lei avrebbe «salvato» Pozzi, portando in Sardegna a Berlusconi un messaggio riservato di Gavio. «Lo escludo nel modo più assoluto. Non ho mai fatto nessun intervento su Berlusconi. Mai! Certo, è possibile che io abbia detto di averlo fatto. Per gentilezza io non dico mai di no a nessuno. Di telefonate del genere ne ricevo a decine...»
Era il marzo 2004, stando alle carte. « Be’, ame capita tutti i giorni di ricevere segnalazioni, ma questa cosa di Pozzi non è mai avvenuta. E’ la pura verità. Sulle storie di autostrade sono così rigoroso... Con Berlusconi c’è amicizia, ma parliamo di famiglia, di tv, non certo di autostrade. E poi Berlusconi non è sicuramente il tipo da accettare segnalazioni che non provengano dal ministro competente...».
Conosce anche Lunardi? «E’ un amico fraterno».
E se Pozzi l’avesse raccomandato lui? «Non lo so, ma mi sento di escluderlo».
Il «messaggio» di Gavio però sembra aver centrato l’obiettivo: Pozzi resta all’Anas con pieni poteri... Risata di Fede: «E nessuno mi ringrazia...»
P.R.

INES TABUSSO