Con i bambini Natale è più facile: sembra quasi di percipirne la magia a pelle, nei loro racconti di Babbo Natale, nel loro stupore per ogni piccolo dettaglio, nella loro curiosità nel chiedere quella che per loro è quasi una favola in 3d del presepe e fanno il terzo grado sui personaggi, specie quelli dei "mestieri" e ogni volta la vogliono sentire esattamente uguale. Con i bambini Natale è quasi felice, perchè a me le feste hanno sempre messo un po' di tristezza, forse perchè inconsciamente fin da piccola nel rifiuto di quei pranzi familiari affollati e recitati, ho sempre avvertito una tensione durata anni e poi esplosa. Da allora i pranzi sono più riservati, e più veri. Mi viene da pensare alle persone lontane, quello nel tempo è un pensiero soffice e caldo, che sento come qualcosa che mi copre e mi difende, quello nello spazio e nelle non notizie mi domando come saranno. A tutti i visi che ho visto passare, che ho vissuto o semplicemente incrociato. C'è anche una parte bella, quella del desiderio. A Natale ci si sente in maggiore diritto di desiderare, e credo che sia uno spazio bellissimo per l'anima, il desiderio. Fa sentire vivi vivbranti avvinghiati alla vita, pienamente in essa. Quindi è un po' come le milioni di lucine intermittenti, ci sono i momenti malinconici un po' bui, e quelli sfavillanti ricchi di sogni affetti e desideri. Un firmamento a cielo aperto, impresso negli occhi, che rintocca nel cuore.
Note al margine: alcuni genitori mi han regalato un ciclamino...chissà se resisterà sotto le mie mani;) E' un fiore delicato d'aspetto ma forte dentro...un bel messaggio. E oltre la cannella l'odore di anice stellato mi ristora dentro...
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La vera autenticità non sta nell'essere come si è ma riuscire ad assomigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi. (P.Almodovar)