00 21/05/2008 10:57
Re: spero che eri mi perdonerà il plagio...
loulou_jq, 20/05/2008 10.46:

... I nostri occhi inquadrano una scena, o anche molte scene in sequenza, un occhio allenato può avere un campo visivo più ampio, ma nessuno di noi è in grado di cogliere i legami tra noi e ciò che sta fuori dal quadro…
Due sguardi si incrociano nella penombra di una mattina fiorentina, la percezione distinta di un incontro, di una rivelazione… un istante soltanto, il tempo di passare oltre, quelle due persone non si incontreranno mai più e, forse, non si dimenticheranno mai più… nessuno saprà mai niente dell’altro, oltre quello sguardo durato pochi secondi…
tu che fissavi quella violetta sulle scale al duomo o io che ripercorrevo assorta la stradina verso il faro e intanto qualcuno ci passava accanto, con la sua storia, ma non lo vedevamo, non faceva parte della scena inquadrata…
così può essere capitato che correndo al fiume magari mi sia fatta da parte per lasciarti passare mentre portavi i tuoi bambini e il cane a passeggio… chissà quante storie e quanti destini ci scivolano accanto senza che possiamo fare niente per incrociarli…
ma poi, a distanza di tempo, sapere che qualcuno ha condiviso luoghi e spazi, crea una silenziosa e rispettosa intimità, fatta di ricordi sbiaditi, come i muri bianco-sporco-screpolato del faro e sensazioni labili - come la linea verde dell’erba alta al cimitero degli ebrei che si confondeva nell’azzurro del mare-, ma indelebili, come quelle pietre che fissavano il mare, rassegnate testimoni della nostra insensata solitudine….
(a L.)


Le potenzialità inespresse di un mancato incontro…