Dio del cielo se mi vuoi trovare
in mezzo al granturco vienimi a cercare..
Susie anni 14, viene uccisa con violenza in un campo di granturco
da un serial killer. E la sua anima entra in un mondo parallelo
da dove osserva chi è restato nell’altro ”mondo”, a rimpiangerla.
La scrittura è asciutta e toccante, pochi i momenti di stallo e anche
il vetusto espediente di far parlare i fantasmi è qui alleggerito
dal sapiente gioco narrativo che immedesima senza enfasi.
Centro del romanzo è se vogliamo, il raddoppiamento tra mondo
dei morti e mondo dei vivi, la presenza di una realtà altra da cui
giudicare. E questa realtà “altra” io l’avverto sempre dentro la testa.
Quando sogno ad occhi aperti, quando rimpiango qualcosa del passato,
quando ho paura del futuro.
Le nostre paure e i nostri rimpianti sono i nostri fantasmi.
Ma la scrittura della sebold in qualche modo misterioso
mi ha dato una spinta a riconciliarmi con “il dolore del mondo”.
“Dentro la palla di neve sulla scrivania di mio padre c'era un pinguino con una sciarpa a righe bianche e rosse. Quando ero piccola papà mi metteva seduta sulle sue ginocchia e prendeva in mano la palla di neve. La capovolgeva perché la neve si raccogliesse tutta in cima, poi con un colpo secco la ribaltava. E insieme guardavamo la neve che fioccava leggera intorno al pinguino. Il pinguino è tutto solo, pensavo, e mi angustiavo per lui.
Lo dicevo a papà e lui rispondeva: "Non ti preoccupare, Susie, sta da re. E' prigioniero di un mondo perfetto."
Alice Sebold, Amabili resti
ps .prevista per il 2009 l’uscita del film tratto dal romanzo
[Modificato da vitorok 06/01/2008 23:57]