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Una pugnalata in un soffio

Ultimo Aggiornamento: 31/03/2008 16:42
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Post: 657
Sesso: Femminile
29/03/2008 09:00

Una pugnalata in un soffio

Nel teatro acceso di emozioni e forse bizzarro per le sue pareti bianche assolute, così dannose alle luci di scena, così di contrasto col buio sacrale della sala. Gli occhi si perdono prima ancora del cuore nei gesti ripetuti sul palco, nelle voci alterate. Ed i pensieri si staccano come una seconda pelle che prende il volo fino a costruire una storia a sé, distante eppure vera, un perdersi e intrecciarsi che smarrisce e in fondo guarisce. Essere seduti col corpo ed avere nella testa altri ritmi, altri odori che ballano, sensazioni forti nell’immobilità del luogo.
Poi d’improvviso alla schiena è una coltellata, precisa acuta e profonda, un brivido che corre lungo la carne e più a fondo fra i tendini. Un suono che riconoscerei tra mille, arriva scavando con la sua punta di diamante nella mia anima, morbido eppure acuto, limpido eppure soffuso, il sassofono di un tango dove si intrecciano le emozioni prima ancora che le gambe. Dal fondo procede lento e sottovoce, ne distinguo i passi a ritmo delle note e dei silenzi, ma non mi volto: riconoscerei il calore delle tue note ad occhi chiusi e forse anche ad orecchi tappati. Sono note che conosco, di quelle che toccano prima l’epidermide, facendo vacillare i sensi, poi passano in rassegna la mente e il cuore, ammaliandoli. Solo dopo risuonano nell’ascolto, e nello sguardo. Inatteso, improbabile, un passaggio che avvolge, che si attacca alle membra come una malattia, come una febbre impazzita, una passione in cui si vince solo lasciandosi andare. I miei occhi restano vigili, sguardo dritto, non volto nemmeno di un centimetro la testa: seguo i ballerini di tango sul palco terminare la rappresentazione. Ora il tuo sassofono sovrasta l’intera sala, spacca il buio, è quasi un grido, un pianto, un orgasmo. Mi passi accanto, parallelo alla mia fila, e non mi muovo, quasi trattengo il fiato per non far rumore. Tutto dentro si scuote. Quando sei davanti, io, già ubriaca di ricordi e confusioni, sono di spalle al presente, sulla schiena ancora il tuo respiro divenuto musica, fin dentro la strada scivolosa e umida di una notte di primavera troppo fredda per essere vera ma abbastanza crudele da farci perdere ancora.



Note al margine: Amo molto il tango, è qualcosa di più di un pensiero triste che si balla: è l'identità di un popolo, è passione e poesia. La musica sarebbe quella di A.Piazzolla, Libertango, che cercavo con un sax più accentuato come l'ho sentito dal vivo l'altra sera. Tra i tanghi che amo di più c'è questo e Roxane, ballato come in Moulin Rouge.




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La vera autenticità non sta nell'essere come si è ma riuscire ad assomigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi. (P.Almodovar)
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Sesso: Femminile
31/03/2008 16:42

Re:
il tango è molto più di un ballo e il suo brivido corre lungo questo tuo scritto....
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