Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
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Citizen Kane

Ultimo Aggiornamento: 19/02/2010 11:15
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Città: GENOVA
Età: 71
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06/02/2010 23:36

si potrebbe parlarne un pochino tanto per conoscerci .

Considerato "il film" .

E' piuttosto inutile farne una tentativo di analisi critica , credo ne siano già state fatte migliaia .

Ma credo lo abbiamo visto tutti e tutti ci saremo fatti un'idea .



PS :

Per quanto mi riguarda lo ho visto una decina di volte almeno ,e lo rivedo sempre quano mi capita e sempre ci trovo qualcosa .

E' il film che mi fece conoscere Welles e questo è già buono .

Lo ho visto quando era già un mito .

E quando lo ho visto non avevo molti strumenti per capire perchè .

E ci ho ponzato un bel po' in seguito sul perchè .

Tanto il titolo ( che diventò qui in Italia paradigmatico ) era un falso clamoroso piuttosto fuorviante .

Tanto la storia in fondo per buoni tre quarti è in effetti un melodramma piuttosto comune nei temi .

Certo la fotografia è strepitosa .

Certo Welles usò metodi di ripresa spiazzanti ed inusuali .

Ma lo fece ( e cercò di farlo per il resto della sua carriera in fondo ) per parlare a qualcosa di più profondo degli occhi e di quello che riescono a vedere ( e questo al cinema lo avevamo tentato solo gli espressionisti favoriti dal muto...) .

Forse il segreto sta lì come stava in Rosebud .

Nell'inizio e nella fine ?

Quelli sì unici credo .

Come unico era il Citizen Kane del titolo .

E ...come da avviso .

In quel famoso magnifico e terribile " NO TRESPASSING " .

Forse Welles in quel film un pochino c'è riuscito .

A passare dico...






[Modificato da Alias52 06/02/2010 23:54]
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07/02/2010 09:19

vedo che vai subito sul leggero! bene così, prendiamo il toro per le corna; domani però, oggi ho intenzione di uscire;
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07/02/2010 19:02

Re:
Alias52, 06/02/2010 23.36:

si potrebbe parlarne un pochino tanto per conoscerci .

Considerato "il film" .

E' piuttosto inutile farne una tentativo di analisi critica , credo ne siano già state fatte migliaia .

Ma credo lo abbiamo visto tutti e tutti ci saremo fatti un'idea .







eccolo, è arrivato:-)

ps:

è bravo, il ragazzo, eh!
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08/02/2010 19:55

Quarto potere

Punti di forza

Le inquadrature e le riprese; si ricordano le immagini deformate focalizzate a tutto schermo, i piani sequenza verticali, gli echi, la profondità di campo, le tecniche espressioniste.

La tecnica narrativa, con la parcellizzazione della storia in un cinegiornale prologo e quattro flashback, uniti dal filo conduttore della ricerca di un segreto.

Lo stile barocco e magniloquente accompagnato dalla musica di Cesar Frank, volto alla apologia del “quarto potere”, che poi non si rivela essere tale e alla critica intrinseca alla società che lo genera.
(a me il titolo quarto potere piace e mi sembra pertinente)

Le sopra descritte non sono innovazioni cinematografiche in assoluto, ma mai erano comparse tutte assieme nello stesso film e realizzate con tale maestria tecnica.

Va sempre tenuto presente che una tecnica cinematografica non è bella in sé, ma deve essere funzionale al film, per cui un film non è bello se il regista fa uso del piano sequenza altrimenti no, (se così Ozu sarebbe messo male), ma se tale piano sequenza è funzionale al film. Per dire, se anziché entrare in casa di Susan dal tetto, il cronista fosse entrato dalla porta, come tutti i cristiani, sarebbe cambiato il film?

Punti di debolezza

Una psicoanalisi troppo elementare; faceva cantare la moglie stonata al metropolitan per rivalersi della fanciullezza che gli era stata negata, della mamma che gli era mancata, anzi che lo aveva venduto? La rivelazione avviene negli ultimi fotogrammi del film ed a quel punto lo spettatore dovrebbe riavvolgere la pellicola e riconsiderare tutto quello che ha visto alla luce di “Rosabella” e potrebbe scappargli detto “un tutto qui?” È un errore di base della sceneggiatura non aver disseminato il percorso del film di indizi a riguardo, per cui lo spettatore si interroga sì sul perché del comportamento strambo del supermiliardario bambinone, ma non sapendosi dare una risposta, né fare un’ipotesi, lo lascia perdere e lo considera un personaggio non caratterizzato, un deus ex machina.

Commento al film

Il film parte subito fortissimo, con un ritmo incalzante che rimane sempre sostenuto e non concede attimi di pausa.
Il film decolla quando entra in scena Leland (Josef Cotten), l’amico perduto che alla fine non risponde nemmeno alla sua ultima lettera, lasciando Kane nella solitudine di cui si è circondato, e raggiunge i momenti di massima intensità espressiva col fallimento di Susan cantante ed il suo tentato suicidio.
Sono proprio questi ultimi due i caratteri meglio riusciti del film; il fallimento delle aspirazioni, a dispetto delle disponibilità economiche illimitate, la solitudine finale dei protagonisti, che giunti in tarda età non si cercano e non si parlano più, diventano i temi portanti del film, forse al di là delle intenzioni dell’autore.
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08/02/2010 23:35

Mah….

Scusa se mi permetto ma sei stato un tantino scolastico …

O forse ero io che cercavo altro …

La critica si è sbizzarrita su questo film dicendo praticamente tutto e di tutto .

Sui punti favorevoli ti sei comunque dimenticato di Gregg Toland che è praticamente il secondo autore dell’opera , la sua fotografia è a dir poco magistrale ,il vertice del B/N.

Sul titolo credo tu prenda un abbaglio , nel senso che ti può piacere certo ( è diventato paradigmatico anche , ed effettivamente il film visto in maniera scolastica appunto è la storia di un magnate dell’informazione …) , ma sarò più chiaro in seguito.

Idem sulla nota della funzionalità dell’inquadratura , l’esempio portato è , purtroppo , calzante …scrivi :

“Per dire, se anziché entrare in casa di Susan dal tetto, il cronista fosse entrato dalla porta, come tutti i cristiani, sarebbe cambiato il film? “

Certo che sarebbe cambiato sarebbe stato un buon film degli annoi 40 sulla storia di un magnate dell’editoria .

O un documentario….

Vedi : il cronista non entra dal tetto ma l’obiettivo della cinepresa entra dal tetto … e non è il cronista …

C’è una certa differenza .

Se la cinepresa fosse entrata dalla porta ( e noi con lei ) forse qualcosa che il regista voleva comunicarci con tutta quella roba lì andava persa .

Scusa se mi permetto , ancora , ma ti offro un significato un tantino diverso del film e del perché è stato girato così e del come mai la narrazione è affidata a quattro punti di vista e un cinegiornale ( che è il punto di vista che oggi chiameremo “globale “ ) .

Sono tutti punti di vista esterni , di personaggi del film .
E il film ci dice attraverso di loro cosa loro vedevano del protagonista .

Il cinegiornale ci racconta la storia del protagonista per come la vedeva il “mondo “ quindi da un punto di vista ancora più distante

E gli angoli di ripresa inusuali : la cinepresa dal tetto , dal basso , di lato cerca di darci tutti i punti di vista possibili …

Esterni .

Perché fa tutta questa fatica allora Welles …in fondo bastava entrare dalla porta …

Ma perché non è quello lì obbiettivo del film e della storia .

Il film non è la storia del magnate dell’editoria Charles Foster Kane e del suo potere sui media …il famoso “ Quarto potere “ del titolo tarocco…

Il film è il tentativo di capire cosa c’è nell’uomo Kane cosa lo muove …chi è ….e attraverso di lui …cosa c’è in noi…cosa ci muove …chi siamo …e per tutto il film con quelle inquadrature ( funzionali al significato ) il regista ce lo dice ..."sto cercando di darvi tutti i possibili punti di vista oltre che quelli dei personaggi e degli occhi "normali "

Turri i punti di vista esterni su :

Citizen Kane .

Il cittadino Kane .

E il tentativo fallisce , come è destinato a fallire ogni tentativo di interpretarci e capirci davvero .

Fallisce per tutti i personaggi del film .

Solo noi spettatori riusciamo ad andare oltre per un piccolo istante quello che ci fa veder il nome prima che il fuoco lo cancelli .

Ma è solo un momento e una tessera , uno spiraglio per il resto vale quanto scritto nel cartello .

Il film infatti dopo averci offerto un'ultima inquadratura ( magnifica e metaforica sulla vita di Kane ) il fumo nero dei camini dell'immensa villa che portano le ceneri dll'inutile ricerca di un senso non esprimibile e non capibile , torna sull'avviso dal quale era partito .

“NO TRESPASSING”

“DIVIETO DI ACCESSO” .



PS :


Il film come molti dei film di Welles è un inganno , tutto una falsa pista ( in questo in Italia siam stati persino più bravi con quel titolo… ) , Rosebud non la poteva conoscere nessuno come nessuno poteva conoscere Kane .

Anzi nessuno poteva nemmeno sapere quel nome .

Perché il film stesso inizia con un inganno ( o un errore di sceneggiatura se preferisci…ma io non lo chiamerei così ) .

Quando Kane muore è solo e il nome che sussurra non lo può sentire nessuno l’’infermiera entra dopo (lei sì dalla porta…che era chiusa…) .

L’indagine sull’ultima parola rivelatrice non poteva nemmeno cominciare .

Non lasciamo indizi .

[Modificato da Alias52 09/02/2010 00:05]
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09/02/2010 12:31

Soffermiamoci sul piano sequenza verticale; non esiste corso o scuola di cinema, anche amatoriale, che non superi la terza lezione senza averlo fatto vedere, spiegato, illustrato, vivisezionato come significativo esempio di movimento di macchina; si vede era importante anche per Welles, che lo ripropone ben due volte nel film.
Un passo indietro nella storia del cinema; i movimenti della macchina da presa agli inizi erano difficili da eseguire coi mezzi di allora e farli era una nota di merito del regista; servono? In teoria se ne può anche fare a meno, ma quando si fanno allargano il campo visivo, cambiano i punti di vista e lo fanno senza soluzione di continuità, senza staccare tra le inquadrature, dando quindi un senso di maggiore unità spaziale e temporale al racconto, affrancando il cinema dal teatro filmato, permettendo alla istanza narrante, che poi potrà essere soggettiva o neutra, di muoversi sulla scena.
Con i mezzi di oggi e con le cineprese a disposizione, i movimenti di macchina non fanno più notizia, tanto che qualcuno come Corneliu Porumboiu è tornato alle inquadrature fisse. Tornando agli anni 40 si stava sviluppando l’uso del dolly, più leggero delle gru ed i regista ne coglievano l’occasione; famoso il dolly sul duello di duello a Berlino di Michael Powell, le carrellate decisamente eccessive di Max Ophuls, e appunto Quarto Potere, pardon Citizen Kane.
Le chiamavano inquadrature lunghe ed erano belle da vedere a prescindere dal film.
A questo punto tornando a bomba sul film, ho fatto una domanda precisa, se questo famoso piano sequenza, oltre che bello da vedere e difficile da realizzare, un virtuosismo quindi, sia anche funzionale al film in chiave espressiva.
La tua risposta non si presta ad equivoci, si secco; senza quel piano sequenza sarebbe stato un altro film; ugualmente bella ma un altro film. Perché?

Tu dici

Vedi : il cronista non entra dal tetto ma l’obiettivo della cinepresa entra dal tetto … e non è il cronista …

C’è una certa differenza .

Se la cinepresa fosse entrata dalla porta ( e noi con lei ) forse qualcosa che il regista voleva comunicarci con tutta quella roba lì andava persa .

Scusa se mi permetto , ancora , ma ti offro un significato un tantino diverso del film e del perché è stato girato così e del come mai la narrazione è affidata a quattro punti di vista e un cinegiornale ( che è il punto di vista che oggi chiameremo “globale “ ) .

Sono tutti punti di vista esterni , di personaggi del film .
E il film ci dice attraverso di loro cosa loro vedevano del protagonista .

Il cinegiornale ci racconta la storia del protagonista per come la vedeva il “mondo “ quindi da un punto di vista ancora più distante

E gli angoli di ripresa inusuali : la cinepresa dal tetto , dal basso , di lato cerca di darci tutti i punti di vista possibili …

Esterni .

Perché fa tutta questa fatica allora Welles …in fondo bastava entrare dalla porta …

Ma perché non è quello lì obbiettivo del film e della storia .

Il film non è la storia del magnate dell’editoria Charles Foster Kane e del suo potere sui media …il famoso “ Quarto potere “ del titolo tarocco…

Il film è il tentativo di capire cosa c’è nell’uomo Kane cosa lo muove …chi è ….e attraverso di lui …cosa c’è in noi…cosa ci muove …chi siamo …e per tutto il film con quelle inquadrature ( funzionali al significato ) il regista ce lo dice ..."sto cercando di darvi tutti i possibili punti di vista oltre che quelli dei personaggi e degli occhi "normali "

Tutti i punti di vista esterni su :

Citizen Kane .

Il cittadino Kane .

E il tentativo fallisce , come è destinato a fallire ogni tentativo di interpretarci e capirci davvero .

Fallisce per tutti i personaggi del film .



D’accordo sulla precisazione; l’istanza narrante segue il cronista che ha funzione di narratore, ma a quel punto si staccano; il cronista entra dalla porta e l’istanza narrante dal lucernario, lo può fare perché la luce passa attraverso il vetro, il cronista no; si ritrovano in salotto di Susan mi pare.
Però leggendo quello che hai scritto dai centralità se non esclusività assoluta al personaggio ed alla figura di Kane, inquadrato in tutti i modi possibili, da tutte le angolazioni possibili, da tutti i punti di vista esterni possibili.

Al tempo però, quando Welles mette in campo il pezzo forte del suo repertorio tecnico, e lo ripete due volte, non lo fa per Kane, lo fa per Susan, che è la vittima di Kane.

Qui le nostre strade si separano.

Tu hai detto

Il film è il tentativo di capire cosa c’è nell’uomo Kane cosa lo muove …chi è ….e attraverso di lui …cosa c’è in noi…cosa ci muove …chi siamo …e per tutto il film con quelle inquadrature ( funzionali al significato ) il regista ce lo dice ..."sto cercando di darvi tutti i possibili punti di vista oltre che quelli dei personaggi e degli occhi "normali



Io ho detto

lo spettatore si interroga sì sul perché del comportamento strambo del supermiliardario bambinone, ma non sapendosi dare una risposta, né fare un’ipotesi, lo lascia perdere e lo considera un personaggio non caratterizzato, un deus ex machina …… Il film decolla quando entra in scena Leland (Josef Cotten), l’amico perduto che alla fine non risponde nemmeno alla sua ultima lettera, lasciando Kane nella solitudine di cui si è circondato, e raggiunge i momenti di massima intensità espressiva col fallimento di Susan cantante ed il suo tentato suicidio.
Sono proprio questi ultimi due i caratteri meglio riusciti del film; il fallimento delle aspirazioni , a dispetto delle disponibilità economiche illimitate, la solitudine finale dei protagonisti, che giunti in tarda età non si cercano e non si parlano più, diventano i temi portanti del film, forse al di là delle intenzioni dell’autore.



Charles Forster Kane è realmente esistito, al secolo era William Randolph Hearst ancora vivente quando uscì il film, aveva più di 80 anni ed andò su tutte le furie e cercò di fermare con tutti i mezzi, e li aveva, il film.
La sua biografia corrisponde esattamente a quella di Kane, a parte quello che Welles si è inventato per motivi diedetici, Rosabella naturalmente e l’amante stonata che invece era una grande e famosa attrice Marion Davies.

Mi domando e ti chiedo: perché se Welles voleva vedere cosa c’è dentro un uomo, tra tutti quelli che c’erano, se ne è scelto uno dove non c’era dentro niente?
Poi in seguito ha alzato il tiro, Otello, Falstaff e via dicendo.

Potrei fare la stessa domanda a Scorsese: perché ha scelto proprio la Motta; ma non allarghiamoci.

Alla prossima
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09/02/2010 13:56

scusate l’intrusione, mi sembra la classica discussione fra uomini, del resto il film l’ho visto più di 30 anni fa e non me lo ricordo quasi per niente…

Il povero kane ha sofferto da piccolo, direbbe una buona madre di famiglia, e andrebbe molto vicina alla verità… quel padre manesco, per non dire del tutore, con simili precedenti non mi sarei sorpresa se il nostro fosse diventato un pedofilo. Anzi secondo me kane era predestinato ad esserlo, solo che welles non poteva permettersi un personaggio troppo disgustoso, già il film osava troppo, credo che egli si rendesse conto dei limiti di un film del genere ma, come sempre accade nei colpi di genio, decise di seguire la propria idea di cinema. Cinema come riparazione dell’evento traumatico di avere una sola vita a disposizione. Due occhi, cinque sensi e poca fantasia. chi ha subito un trauma spesso sperimenta la sensazione di essere dentro un film, prova un senso di irrealtà, le immagini sono distorte, le scene rallentate o accelerate, una fotografia di tanti anni fa all’improvviso si anima e quei personaggi fissi iniziano a muoversi, a ridere…

si, vero, non c’è niente nella via di kane che valga la pena di essere indagato e capito, ciò che rende kane un soggetto interessante è la capacità del cinema di renderlo un personaggio, il suo maggiordomo sarebbe ancor più interessante, se un grande regista fosse capace di farne un personaggio… i personaggi vivono veramente una volta sola, nella commozione dello spettatore…
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09/02/2010 21:56

Re:

Al tempo però, quando Welles mette in campo il pezzo forte del suo repertorio tecnico, e lo ripete due volte, non lo fa per Kane, lo fa per Susan, che è la vittima di Kane.



Si nel film "Citizen Kane" attribuisco centralità esclusiva a Kane .

E in quanto al piano sequenza (il pezzo forte , come lo chiami ) mi pare non venga usato solo due volte .

E i personaggi narranti sono in realtà punti di vista sul protagonista Kane e il film tutto è centrato su quello .

La cifra stilistica è quindi uniforme e congruente ( sarebbe stato assolutamente dozzinale io credo oltre che cinematograficamente orripillante distinguere i metodi di ripresa per personaggi ) .

Inoltre quel piano sequenza non è anonimo , nel corso del medesimo si può leggere qualcosa e quel qualcosa è piuttosto significativo , quindi è nel caso anche insolitamente didattico .

E’ un film complesso oltre che decisamente intelligente .

Quindi ripeto e confermo il tipo di inquadratura in questo film è una scelta non solo stilistica e virtuosistica ma anche funzionale a quello che l’autore intende esprimere .

In mancanza di questo il film sarebbe altro .

Non vedere questo è piuttosto singolare .

Sarebbe come negare la valenza cruciale di due inquadrature una all’inizio e una alla fine del film su un cartello con una scritta .

Secondo l’ottica che proponi sono due inquadrature su un cartello contenente un avviso .

In realtà , e mi pare ovvio , racchiudono il senso di tutto il film .

E ti ricordo che all’inizio la cinepresa si muove in avanti ( il tentativo di entrare ) , alla fine si ritira e si ferma sul medesimo ( il riconoscimento dell’impossibilità di farlo ).

E' un evidente e chiaro messaggio fatto con due inquadrature , estremamente significativo ed esplicativo .

E' arte della più autentica .





Charles Forster Kane è realmente esistito, al secolo era William Randolph Hearst ancora vivente quando uscì il film, aveva più di 80 anni ed andò su tutte le furie e cercò di fermare con tutti i mezzi, e li aveva, il film.
La sua biografia corrisponde esattamente a quella di Kane, a parte quello che Welles si è inventato per motivi diedetici, Rosabella naturalmente e l’amante stonata che invece era una grande e famosa attrice Marion Davies.

Mi domando e ti chiedo: perché se Welles voleva vedere cosa c’è dentro un uomo, tra tutti quelli che c’erano, se ne è scelto uno dove non c’era dentro niente?
Poi in seguito ha alzato il tiro, Otello, Falstaff e via dicendo.

Potrei fare la stessa domanda a Scorsese: perché ha scelto proprio la Motta; ma non allarghiamoci.




E’ cosa arcinota il fatto che il riferimento del film sia riconducibile a Hearst come è cosa arcinota l’irriitazione del medesimo .

Mi chiedi :


“perché se Welles voleva vedere cosa c’è dentro un uomo, tra tutti quelli che c’erano, se ne è scelto uno dove non c’era dentro niente ? “



E io ti rispondo volentieri anche se dopo quello che ho scritto dovrebbe essere ovvio .

Perché Hearst era emblematico dell’uomo che grazie al denaro ed al potere che ne deriva poteva avere tutto e ottenere tutto …tutto quello che un uomo qualunque non può avere ed ottenere è il limite …il confine delle possibilità specialmente in un’ottica capitalistica ove il potere e il denaro collimano con la realizzazione di sè .

E il messaggio acquista quindi maggior forza e valenza , come la acquista Rosebud , lui che poteva avere tutto non poteva avere quel che realmente voleva .

L’uomo , anche il più potente , non può .

Perché quello che realmente vuole è quello che è irrimediabilmente perso .

E altro ovvio messaggio dentro ad ogni uomo c’è qualcosa , che non possiamo conoscere e pesare ma c’è , come c’è in Kane e come c’era in Hearst .

Welles lo chiama Rosebud ma ha molti nomi e c’è , in ogni uomo .

Non lo possiamo conoscere e non lo possiamo giudicare per quello, possiamo vedere e giudicare l’esterno ma oltre non possiamo andare e in quell’oltre forse c’è il vero senso e la vera ricerca di ognuno di noi .

Dal mio punto di vista ti è sfuggito il senso del film insomma .



PS :

Ovviamente è un punto di vista .

Ma è il mio e quindi mi par giusto esporlo e motivarlo .

Spero la cosa non sia giudicata scortese .

Nel caso dimmelo , son nuovo del posto e posso in futuro evitare .


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09/02/2010 22:07

Re:
loulou_jq, 09/02/2010 13.56:

scusate l’intrusione, mi sembra la classica discussione fra uomini, del resto il film l’ho visto più di 30 anni fa e non me lo ricordo quasi per niente…

Il povero kane ha sofferto da piccolo, direbbe una buona madre di famiglia, e andrebbe molto vicina alla verità… quel padre manesco, per non dire del tutore, con simili precedenti non mi sarei sorpresa se il nostro fosse diventato un pedofilo. Anzi secondo me kane era predestinato ad esserlo, solo che welles non poteva permettersi un personaggio troppo disgustoso, già il film osava troppo, credo che egli si rendesse conto dei limiti di un film del genere ma, come sempre accade nei colpi di genio, decise di seguire la propria idea di cinema. Cinema come riparazione dell’evento traumatico di avere una sola vita a disposizione. Due occhi, cinque sensi e poca fantasia. chi ha subito un trauma spesso sperimenta la sensazione di essere dentro un film, prova un senso di irrealtà, le immagini sono distorte, le scene rallentate o accelerate, una fotografia di tanti anni fa all’improvviso si anima e quei personaggi fissi iniziano a muoversi, a ridere…

si, vero, non c’è niente nella via di kane che valga la pena di essere indagato e capito, ciò che rende kane un soggetto interessante è la capacità del cinema di renderlo un personaggio, il suo maggiordomo sarebbe ancor più interessante, se un grande regista fosse capace di farne un personaggio… i personaggi vivono veramente una volta sola, nella commozione dello spettatore…




Veramente a mio parere non c'è nulla da scusare .

Semmai da spiegare se mi fai la cortesia .

Cosa vuol dire " mi sembra la classica discussione fra uomini " ?

A me pareva uno scambio di opinioni su un film .

Ma se è leggibile in modo diverso dimmi , sono senza dubbio io la causa , visto che sono io l'ultimo arrivato e quindi ho ,senza volere , usato modi o espressioni non opportuni .

PS :

No .

Non è vero che non ci sia niente da dire su Kane .

Il significato del film è che c'è qualcosa da dire e da capire su tutti gli uomini .

In quanto al maggiordomo del film...è un personaggio piuttosto interessante .

Non te ne ricorderai visto il tempo trascorso , ma è vero.

In effetti Welles è un grande regista .
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10/02/2010 10:22



[Modificato da loulou_jq 10/02/2010 10:48]
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10/02/2010 10:50

Alias52, 09/02/2010 22.07:




Veramente a mio parere non c'è nulla da scusare .

Semmai da spiegare se mi fai la cortesia .

Cosa vuol dire " mi sembra la classica discussione fra uomini " ?

A me pareva uno scambio di opinioni su un film .

Ma se è leggibile in modo diverso dimmi , sono senza dubbio io la causa , visto che sono io l'ultimo arrivato e quindi ho ,senza volere , usato modi o espressioni non opportuni .

PS :

No .

Non è vero che non ci sia niente da dire su Kane .

Il significato del film è che c'è qualcosa da dire e da capire su tutti gli uomini .

In quanto al maggiordomo del film...è un personaggio piuttosto interessante .

Non te ne ricorderai visto il tempo trascorso , ma è vero.

In effetti Welles è un grande regista .



Iniziando dalla fine…. Si, è vero c’è qualcosa da dire e da capire non solo in ogni uomo, ma anche in ogni essere vivente, e Bresson lo dimostra con au hazard balthazar. Questo è il miracolo del cinema. Che poi è anche un dovere, ma non voglio imbarcarmi in una discussione tra etica ed estetica, so che gente più autorevole di me se ne è occupata nell’evoluzione del forum e mi dispiace essermene persa i passaggi…

Ognuno di noi ha il suo personalissimo modo di vivere il cinema, a me affascinano i personaggi, e certe riprese, che tecnicamente non saprei descrivere, la storia non mi interessa e spesso non me la ricordo, quando leggo che il compito del cinema è raccontare storie mi sorprendo, non mi sembra mai vero…

Quanto al capire un film… è una pretesa legittima, ma la constatazione che alcuni nostri film non saranno mai capiti può generare solo dolore.

Per me i forum sono stati importanti per scoprire/riscoprire i film, anche alla luce di quanto ne scrivevano gli altri, spesso trovo i commenti dei forumisti più interessanti di certa critica improvvisata, specie nostrana, e penso che ogni punto di vista abbia valore non tanto in virtù della sua presunta oggettività ma in quanto capace di scatenare il dibattito e la curiosità... ecco, per esempio, rivedersi questo film focalizzandosi sulla ripresa incriminata o cercando di capire il maggiordomo (per me era solo una battuta) o forse vederlo per la prima volta, perché in fondo ogni visione è una prima volta… e il bello del forum è che la visione può essere collettiva, al cinema si condivide la presenza fisica al film, qui si può condividere uno spazio più mentale.

mi è concesso rimandare la spiegazione sulla mia battuta iniziale? Purtroppo non sono in pensione come certa gente del forum[SM=g7075] e devo intervenire a singhiozzo… cmq tu non hai fatto nulla di scorretto, semmai sono io che dovrei darmi una regolata quando apro bocca e infatti il sogno di verdoux è farmi fare un film muto!


PS: non ha senso parlare di ultimo arrivato, è solo questione di montaggio…


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10/02/2010 10:52

.
Al nome Kane io mi ricordo che ho dovuto rivedere e riguardare tante volte tante sequenze ( sempre le stesse ) perchè nel primo esame di cinema praticamente molte definizioni tecniche utilizzavano gli spezzoni di Kane come riferimento, soprattutto per i tipi di inquadratura...quindi: un incubo:) E ancor oggi quando faccio delle foto mi vengono in mente le dispense del prof con le inquadrature di KANE...in particolare quelle da basso !!!
Alla fine decisi di vedermi tutto il film, e mi piacque, anzi mi esaltò a tal punto che iniziai a regalarlo a destra e a sinistra...


qsto dettaglio racchiude secondo me tutto il senso del film.

Il prof probabilmente amava Orson, e anche negli anni successivi cercava di infilarcelo ovunque, come nel noir con la Signora di Shangai e L'infernale Quinlan ... che ricordo con molta allegria, forse perchè più "diretti" e meno cervellotici, o forse perchè mi innamorai del noir.;)
_________________________________
La vera autenticità non sta nell'essere come si è ma riuscire ad assomigliare il più possibile al sogno che si ha di se stessi. (P.Almodovar)
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10/02/2010 19:51

Re:
loulou_jq, 10/02/2010 10.50:



Iniziando dalla fine…. Si, è vero c’è qualcosa da dire e da capire non solo in ogni uomo, ma anche in ogni essere vivente, e Bresson lo dimostra con au hazard balthazar. Questo è il miracolo del cinema. Che poi è anche un dovere, ma non voglio imbarcarmi in una discussione tra etica ed estetica, so che gente più autorevole di me se ne è occupata nell’evoluzione del forum e mi dispiace essermene persa i passaggi…

Ognuno di noi ha il suo personalissimo modo di vivere il cinema, a me affascinano i personaggi, e certe riprese, che tecnicamente non saprei descrivere, la storia non mi interessa e spesso non me la ricordo, quando leggo che il compito del cinema è raccontare storie mi sorprendo, non mi sembra mai vero…

Quanto al capire un film… è una pretesa legittima, ma la constatazione che alcuni nostri film non saranno mai capiti può generare solo dolore.

Per me i forum sono stati importanti per scoprire/riscoprire i film, anche alla luce di quanto ne scrivevano gli altri, spesso trovo i commenti dei forumisti più interessanti di certa critica improvvisata, specie nostrana, e penso che ogni punto di vista abbia valore non tanto in virtù della sua presunta oggettività ma in quanto capace di scatenare il dibattito e la curiosità... ecco, per esempio, rivedersi questo film focalizzandosi sulla ripresa incriminata o cercando di capire il maggiordomo (per me era solo una battuta) o forse vederlo per la prima volta, perché in fondo ogni visione è una prima volta… e il bello del forum è che la visione può essere collettiva, al cinema si condivide la presenza fisica al film, qui si può condividere uno spazio più mentale.

mi è concesso rimandare la spiegazione sulla mia battuta iniziale? Purtroppo non sono in pensione come certa gente del forum[SM=g7075] e devo intervenire a singhiozzo… cmq tu non hai fatto nulla di scorretto, semmai sono io che dovrei darmi una regolata quando apro bocca e infatti il sogno di verdoux è farmi fare un film muto!


PS: non ha senso parlare di ultimo arrivato, è solo questione di montaggio…






Sono d'accordo su quasi tutto compresa l'utilità dei forum e comunque delle discussioni sul cinema e la "comprensione " dei film...


PS :

Non sono d'accordo sulla regolata .

Non credo proprio sia necessaria e non credo tu abbia fatto male a fare quella battuta .

La mia era solo una domanda per capire meglio le modalità del luogo .
[Modificato da Alias52 10/02/2010 20:14]
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10/02/2010 19:55

Re: .
erikaluna, 10/02/2010 10.52:

Al nome Kane io mi ricordo che ho dovuto rivedere e riguardare tante volte tante sequenze ( sempre le stesse ) perchè nel primo esame di cinema praticamente molte definizioni tecniche utilizzavano gli spezzoni di Kane come riferimento, soprattutto per i tipi di inquadratura...quindi: un incubo:) E ancor oggi quando faccio delle foto mi vengono in mente le dispense del prof con le inquadrature di KANE...in particolare quelle da basso !!!
Alla fine decisi di vedermi tutto il film, e mi piacque, anzi mi esaltò a tal punto che iniziai a regalarlo a destra e a sinistra...


qsto dettaglio racchiude secondo me tutto il senso del film.

Il prof probabilmente amava Orson, e anche negli anni successivi cercava di infilarcelo ovunque, come nel noir con la Signora di Shangai e L'infernale Quinlan ... che ricordo con molta allegria, forse perchè più "diretti" e meno cervellotici, o forse perchè mi innamorai del noir.;)




Non è certo un dettaglio .

Come ho cercato di dire è il senso del film appunto...

PS :

Buon professore...( è comunque difficile non amarlo Welles ) .

Hai citato gli altri due capolavori assoluti , per me, del regista .

Ci aggiungerei anche Il Terzo uomo...purtroppo non era suo ( anche se una mano credo la abbia data ) gran film pure quello ...
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11/02/2010 11:17

Alias52, 09/02/2010 21.56:

E in quanto al piano sequenza (il pezzo forte , come lo chiami ) mi pare non venga usato solo due volte.



Non intendevo dire che fa solo due piani sequenza in tutto il film, ma che usa due volte quel ciak, quello in cui entra dal lucernario, per intenderci.

Alias52, 09/02/2010 21.56:

Dal mio punto di vista ti è sfuggito il senso del film insomma.


Alias52, 09/02/2010 21.56:

In effetti Welles è un grande regista.



Qualunque film di un certo livello consente diverse chiavi di lettura, per cui non si può parlare di una lettura giusta, la tua e di una lettura sbagliata, la mia; oltretutto sono speculari;
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11/02/2010 21:21

Re:
verdoux47, 11/02/2010 11.17:

Alias52, 09/02/2010 21.56:

E in quanto al piano sequenza (il pezzo forte , come lo chiami ) mi pare non venga usato solo due volte.



Non intendevo dire che fa solo due piani sequenza in tutto il film, ma che usa due volte quel ciak, quello in cui entra dal lucernario, per intenderci.

Alias52, 09/02/2010 21.56:

Dal mio punto di vista ti è sfuggito il senso del film insomma.


Alias52, 09/02/2010 21.56:

In effetti Welles è un grande regista.



Qualunque film di un certo livello consente diverse chiavi di lettura, per cui non si può parlare di una lettura giusta, la tua e di una lettura sbagliata, la mia; oltretutto sono speculari;





Non intendevo dire che fa solo due piani sequenza in tutto il film, ma che usa due volte quel ciak, quello in cui entra dal lucernario, per intenderci.



Intendevi comunque dire che non erano strettamente funzionali ( "se anziché entrare in casa di Susan dal tetto, il cronista fosse entrato dalla porta, come tutti i cristiani, sarebbe cambiato il film?" ) .

Io intendevo comunque dire che erano funzionali ( quelli e anche a quelli del resto del film assieme agli altri accorgimenti tecnici ) al senso che l’autore intendeva dare all’opera.

Ho anche dato un’indicazione sulla funzionalità di quel particolare piano sequenza ,che indica come quella sequenza rimetta Kane al centro nonostante l’intervista sia a Susan ,


Qualunque film di un certo livello consente diverse chiavi di lettura, per cui non si può parlare di una lettura giusta, la tua e di una lettura sbagliata, la mia; oltretutto sono speculari;



Infatti io non ho parlato di lettura giusta ( la mia ) e lettura sbagliata ( la tua ) .

Ho proposto un senso ricavato da una lettura dell’opera e delle sue tecniche .

Tu hai proposto un senso ricavato da una lettura dell’opera e delle sue tecniche .

Al di là del fatto come dice loulu ,che in un luogo di discussione tutti i contributi sono egualmente utili e interessanti in quanto possono proporre nuovi percorsi , e vorrei aggiungere ( e parlo per me ) sono anche utili ad approfondire attraverso l’esposizione e il dialogo i propri di percorsi e letture .

Resta l’altro fatto ( e qui la cosa si potrebbe fare più interessante e persino più ampia ) che un’opera d’arte è comunque un veicolo che l’autore adopera per comunicare , e quindi da essa si può ricavare un senso ( che questo senso sia quello che vuole comunicare l’autore o altro è opinabile e discutibile...ma indubitabilmente un senso c’è ) .

Su questo, e cioè sul significato dell’opera non siamo d’accordo .

Per te mi pare di capire è la biografia di un potente tycoon dell’editoria .

Per me una riflessione sull’uomo e sulle sue istanze


PS :

Semplifico un pochino per esporre meglio la mia posizione :

Moby Dick può essere letto come un racconto sulle balene e sui metodi di caccia alle medesime .

E può essere letto come grande metafora della condizione umana e del rapporto con la divinità .

Sono due letture possibili ed entrambe sostenibili .

L’autore però qualche indizio ce lo dà sulle sue intenzioni .

Vedi incipit ( stranoto e che infatti non viene neppure tralasciato nel bellissimo film di Huston )

Anche Welles forse ce lo dà .

Ho proposto di non trascurarlo in favore della lettura “ tecnica “ , ma di considerare la “tecnica” in questo caso come nel caso delle opere d’arte più riuscite come mezzo per trasmettere un significato ( vedi senso ) .

Perché per me quel senso in Citizen Kane è piuttosto chiaro e chiaramente trasmesso .

Ed è quello che attraverso la tecnica usata rende grande veramente il film .
[Modificato da Alias52 11/02/2010 21:37]
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12/02/2010 12:26

a questo punto voglio dire la mia!
ma prima sarà necessario rivedersi il film, quindi toccherà passare una domenica in compagnia di kane...

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12/02/2010 21:52

Re:
loulou_jq, 12/02/2010 12.26:

a questo punto voglio dire la mia!
ma prima sarà necessario rivedersi il film, quindi toccherà passare una domenica in compagnia di kane...






ma prima sarà necessario rivedersi il film, quindi toccherà passare una domenica in compagnia di kane




E questo mi pare già un buon risultato .

PS :

Salutamelo . [SM=g7066]
[Modificato da Alias52 12/02/2010 21:52]
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Re: Re:
Alias52, 12/02/2010 21.52:





ma prima sarà necessario rivedersi il film, quindi toccherà passare una domenica in compagnia di kane




E questo mi pare già un buon risultato .

PS :

Salutamelo . [SM=g7066]




ho letto tutto con attenzione: e mìè venuta voglia di rivedere il film.
ps:
son contenta di averti portato qua:)
pps: non fare tanta pubblicità a questo - splendido - posto:)

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14/02/2010 12:07

Re: Re:
Alias52, 12/02/2010 21.52:





ma prima sarà necessario rivedersi il film, quindi toccherà passare una domenica in compagnia di kane




E questo mi pare già un buon risultato .

PS :

Salutamelo . [SM=g7066]



Ahh.. il grande art kane, ma non è morto?
[SM=g7066]

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