00 21/02/2008 23:10
Posto qui per chi non ha letto il libro lo stralcio che descrive la famosa scena di sesso.
Faccio notare che questa occupa a fatica una paginetta mentre per i “preliminari” Veronesi si allarga per diverse pagine.
Il mio giudizio comunque sul libro non è così lapidario
come quello di verdoux, non mi ha colpito al cuore ma gli riconosco una certa complessità di fondo.
Credo che l’espediente di far morire la moglie del protagonista per giustificare il suo comportamento sia in fondo eccessivo ai fini della storia raccontata. Ridondante perché Piero non riesce a sentire il dolore che si aspetta, lo attende ma non arriva.
Quindi che “elaborazione” può esserci?
Io avrei preferito una crisi coniugale o esistenziale.
Anche Moretti deve aver avuto questa percezione perché nel film
ha aggiunto uno sfogo di dolore che nel libro non c’è.
Lo ha detto lui intervistato dalla Dandini.
Il climax borghese hi-tech al contrario non mi disturba, è funzionale alla storia.


“………...ed è vergognoso, lasciatelo dire dal demonio in persona, è realmente vergognoso che tu, madre di due ( figli ndr), non avverta il minimo istinto protettivo nei confronti di una povera bambina orfana e innocente che potrebbe uscire in giardino in qualsiasi momento, smarrita, impaurita, e vederci, ecco, sto sfilando il dito per la terza volta, e alla prossima non sarà più il dito, lo sai, e farà molto più male, lo sai, e tuttavia non scappi, e nemmeno offri resistenza, solo il tuo oh Pietro che si ripete al chiardiluna come l'ululato del lupo, e che allora significa che sei peggio di me, o addirittura, come dice Marta, che sei come me, significa che quel che ci è successo due mesi fa ti ha risvegliato qualcosa di rimosso e inconfessabile come ha fatto con me, e ti ha scioccato e ti ha eccitato e ti ha reso insensibile a tutto il resto come ha fatto con me, e resterà per sempre una delle più terribili e insieme più formidabili esperienze di tutta la tua vita, perché non è che queste cose si possano scegliere, ne si può scegliere con chi condividerle, sarebbe bello ma non è così, sono loro a scegliere noi, e da quel momento chiedono solo d'esser replicate, surrogate, rivissute, e così ci incatenano a quello che di peggio siamo capaci di compiere, rendendoci pericolosi, sì, facendo di noi nient'altro che incidenti in attesa di capitare...
Ci siamo, Eleonora Simoncini. E chiaro che ora non è più il dito a premere contro il tuo culo. Ed è chiaro che non ti sto usando violenza, anche se con ogni probabilità te lo spaccherò. È chiaro che lo vogliamo entrambi, ed è chiaro anche il perché. È tutto chiaro. Del resto, è il bello della modalità d'attacco Sakai: tutto diventa chiaro. Ma ora il tasto R2 va rilasciato, è giunto il momento che il tempo ricominci a scorrere normalmente, per celebrare questo rito assurdo così saturo di destino - la nostra fusione, nella notte degli spettri, il nostro sodalizio simbiotico: plug-in...”