00 17/04/2009 11:33
È un film molto bello, su un soggetto originale e niente affatto banale, ben sostenuto dalla sceneggiatura e dalla regia per tutta la durata del film, senza cedimenti o passaggi a vuoto; tra gli ingredienti cui Eastwood ci ha abituato, direi che troviamo un po’ di ironia in più (ma ce ne era molta anche in flag of ours fathers) ed un po’ di cipolla in meno.
Volendo si può anche piangere, ma allora bisogna farlo sul serio ed a me non sembra il caso, poiché il film mi sembra un testamento/pentimento in cui Clint Eastwood fa la parodia di se stesso, sia come attore che come autore ed insieme ad un pizzico di umorismo ci mette una certa fredda determinazione in quella che potrebbe essere la retorica del sacrificio, ma anche una scelta utilitaristica di suicidio/eutanasia.
La scena finale mi ricorda, in un certo senso, non prendetemi alla lettera, quella di arsenale: si può uccidere un uomo, ma non lo spirito della rivoluzione.